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Malato cronico a 27 anni. E gli esami sono tutti a suo carico

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Lo sfogo di Diego Olivero: “Il decreto Lorenzin ha fatto diventare a pagamento controlli prima gratuiti”

Diego Olivero ha 27 anni, abita a Piane di Serravalle e sta lottando da qualche tempo contro una malattia cronica. «Ho iniziato a non stare bene due anni fa – spiega il ragazzo -. Avevo fatto delle analisi e mi avevano detto che avevo un’ernia del disco. Prima di sottopormi a un intervento ho preferito fare altri accertamenti perché continuavo a sentirmi male e non riuscivo a stare in piedi». 
I sintomi che si sono palesati hanno allarmato il serravallese. «Ho fatto molte altre analisi e ho scoperto di essere affetto da una malattia cronica – prosegue Olivero – . Da quel momento ho cominciato a curarmi in una struttura specializzata, seguito da esperti della patologia». 

Negli ultimi tempi però i cambiamenti attuati nell’ambito sanitario hanno creato qualche difficoltà al serravallese. «Stiamo facendo i conti con una serie di novità a nostro svantaggio – spiega il giovane -. Le nuove disposizioni in ambito sanitario hanno creato numerosi disagi per chi deve fare i conti con una patologia cronica».
Le problematiche che il giovane serravallese sta affrontando riguardano principalmente gli esami medici. «Con il passare del tempo tante cose sono cambiate. Attualmente con il decreto Lorenzin molti controlli sono diventati a pagamento – prosegue Olivero -,  quindi questo è il primo contraccolpo che sto vivendo sulla mia pelle.  Tra l’altro non si tratta di controlli sporadici ma di routine, quindi continuo a sborsare fior fior di soldi».
C’è un ulteriore problema che fa arrabbiare Olivero. «Curandomi a Milano prendo un medicinale che viene distribuito con ricetta in tutta la Lombardia  – sottolinea – ed è proprio per un problema burocratico che si creano le complicazioni. Se non usi la prescrizione per acquistare un farmaco nella regione in cui risiedi si generano immediatamente delle difficoltà. Io non ho trovato un centro all’avanguardia in Piemonte come quello che da qualche tempo mi sta seguendo In Lombardia. Pertanto, non ho intenzione di spostarmi, anche perchè il personale ormai mi conosce e sa qual è il mio quadro clinico. Nello stesso tempo però si stanno creando problematiche per avere il medicinale che serve per la cura, proprio perchè io non risiedo in Lombardia».

Il serravallese non sta affrontando da solo la situazione. «Posso contare sulla mia famiglia e sulla mia fidanzata Ilaria – dice – e ringrazio anche l’azienda dove lavoro (fa l’operaio metalmeccanico in un’industria della zona, ndr) per l’appoggio, e l’associazione Aism che ha sede a Vintebbio. E’ un gruppo che fa tanto per chi sta combattendo contro una malattia cronica. Il sodalizio offre sostegno e attività davvero molto utili. Inoltre si ha a che fare con persone disponibili e sempre pronte ad aiutarti. Per tutti questi motivi ho deciso anche di entrare a far parte dell’associazione».

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