Seguici su

Attualità

Maltempo: luglio 2021, dopo il 2016 il peggiore dell’ultimo decennio

Pubblicato

il

Pioggia e temporali

Maltempo: luglio 2021, dopo il 2016 il peggiore dell’ultimo decennio. Finora registrati ben 42mila fulmini, in due occasioni chiesto lo stato di emergenza.

Maltempo: luglio 2021, dopo il 2016 il peggiore dell’ultimo decennio

Temporali improvvisi con brevi ma violente precipitazioni accompagnate spesso da forti raffiche di vento e grandinate altrettanto improvvise e distruttive. Il Piemonte è stato profondamente colpito da eventi atmosferici che si sono susseguiti nel volgere di breve tempo e che hanno costretto a chiedere, per ben due volte a distanza di pochi giorni, lo stato di emergenza.  Un mese di luglio, quello che sta volgendo al termine, destinato a restare nelle cronache come il mese durante il quale si sono verificati ingenti danni a strutture e coltivazioni.

Il dato Arpa:

“Il mese di luglio di quest’anno è stato, dopo quello del 2016, il peggiore dell’ultimo decennio per frequenza e intensità di eventi temporaleschi accompagnati da grandine, raffiche di vento e fulmini. Al momento ne sono stati registrati 42mila contro i 35mila dell’anno scorso”.

Colpa del cambiamento climatico

Uno degli effetti tangibili del cambiamento climatico in atto a causa del riscaldamento globale del Pianeta. Commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati:

“Appare non più procrastinabile, per invertire la rotta, investire in ricerca e innovazione per ridurre le emissioni in atmosfera le emissioni in atmosfera di inquinanti e gas climalteranti, anche per migliorare la qualità dell’aria. La Regione Piemonte ha messo in campo una serie di misure volte in questa direzione, dai bandi per la rottamazione dei veicoli più inquinanti alle misure per l’efficientamento energetico. Un lavoro che comporterà sforzi ma che ci servirà per costruire il futuro, nostro, e delle nuove generazioni”.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *