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Marco lascia una foto al Monte Barone in memoria di “Carlin”

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Marco lascia una foto al Monte Barone in memoria di "Carlin"

Marco lascia una foto sul monte Barone: ritrae l’amico “Carlin”, scomparso nel 2014 proprio sui sentieri della zona.

Marco lascia una foto

A distanza di sette anni dalla scomparsa del “Carlin” dalla sua Coggiola, la comunità tiene più vivo che mai il suo ricordo. Era il 25 agosto del 2014 quando Giancarlo Angelino salì a piedi per una gita sulla cima del monte Barone, chiamò la zia per rassicurarla, ma poi di lui si persero le tracce.
A Coggiola in tanti ricordano Giancarlo Angelino, persona semplice scomparsa pochi giorni dopo la festa di San Rocco. Di lui rimangono qualche foto a tavola con gli amici. L’amico Marco Aimone Ceschin, proprio ieri nell’anniversario della scomparsa, ha deciso di portare sul monte Barone una nuova foto di Carlin, proprio per non dimenticare. Anni fa gli dedicò invece una poesia in dialetto dal titolo “Ricord ad ‘n amis” dove si ripercorre tutta la vicenda della sparizione. «Glielo dovevo – racconta -. Ed è un modo per non dimenticarlo, sperando che la foto rimanga lì dove l’ho lasciata e non venga più spostata».

Le ricerche

“Carlin” era salito sul Monte Barone, alle 13 del 25 agosto e aveva chiamato la zia con il cellulare dicendo che stava rientrando. Poi il nulla. Lo cercarono per giorni carabinieri, vigili del fuoco, soccorso alpino e volontari, ma senza esito. Lo scorso anno sembrava essere arrivata una svolta: a fine agosto una coppia di Postua si era imbattuta in un osso, un femore con una protesi. I carabinieri della stazione di Serravalle, competenti per territorio, subito dopo il ritrovamento in collaborazione con il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Alagna, il Soccorso alpino speleologico piemontese (ottava sezione), la Croce rossa italiana comitato di Borgosesia e la Protezione civile con le sezioni di Serravalle e Postua avevano setacciato l’area in cerca di altre ossa o elementi che potessero aiutare le indagini. Nonostante il dispiegamento di forze erano stati trovati soltanto resti di altri animali. Nulla che potesse ricondurre al Carlin.

Le ipotesi

In tanti a Coggiola sono convinti che quel pezzo di ossa con protesi possa appartenere al compaesano, tra l’altro l’uomo era stato infatti operato alla gamba qualche anno prima.
Sicuramente l’allevatore è rimasto vittima di un incidente in montagna, quel giorno tra l’altro era salito solo. Aveva lasciato il suo cane a casa. E proprio l’amico Marco Aimone Ceschin, appena saputa la notizia della sua sparizione quel pomeriggio di sette anni fa andò a casa del “Carlin” per prendere il suo cane nella speranza che con il suo fiuto lo trovasse.

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