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Miniera di Lozzolo, anche Roasio dice no alla nuova concessione

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Uno dei fattori che più preoccupa è l’immissione nell’area di altro materiale non proveniente dalla cava

Il Comune di Roasio si oppone al rinnovo della concessione della miniera “Fornaccio” di Lozzolo. La ditta ha chiesto di poter procedere nell’ultimazione dei lavori presentando un progetto che però non sembra convincere gli amministratori e il comitato di cittadini. Uno dei fattori che maggiormente preoccupa è l’immissione nell’area di altro materiale non proveniente dalla cava.Martedì si è svolto il sopralluogo nell’area come richiesto dal Comune di Lozzolo in più occasioni. Erano presenti, oltre all’Amministrazione di Lozzolo, anche quelle di Roasio e Villa del Bosco, oltre a tecnici della Provincia di Vercelli e della Regione Piemonte. Assenti Arpa e Corpo forestale.

«Sono state effettuate misurazioni – spiega il sindaco di Lozzolo Roberto Sella -. Abbiamo visitato il sito minerario per capire se corrispondeva ai progetti presentati. Purtroppo mancavano Arpa e Corpo Forestale dello Stato, i cui pareri avrebbero potuto essere importanti». L’altro giorno era prevista la conferenza dei servizi a Torino che dovrebbe essersi espresa sulla richiesta di rinnovo della concessione mineraria presentata dalla ditta che ha in mano la miniera. E Sella aggiunge: «La speranza è che possa venire presa in considerazione la possibilità di evitare di portare il materiale dall’esterno. Insomma il ripristino ci potrà essere, ma con la terra presente in loco. La Regione ha suggerito una diversa conformazione delle scarpate rispetto al progetto. Inoltre è stata verificata la rispondenza planimetrica del sito con quanto riportato in progetto. Per quanto riguarda le volumetrie scavate è stato condiviso che deve essere fatta una verifica».

Martedì sera intanto a Roasio il consiglio si è riunito per deliberare la posizione proprio in merito alla miniera. Alla fine ha deciso di manifestare la propria contrarierà al progetto chiedendo al settore minerario della Regione Piemonte la verifica dell’effettivo adeguamento a tutte le prescrizioni contenute nell’atto autorizzativo. Nella delibera si spiega che «la concessione scaduta può essere rinnovata, qualora il concessionario abbia ottemperato agli obblighi impostigli».

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