Attualità
Morta Elsa Vissone “custode” del dialetto di Scopello
Morta Elsa Vissone: addio alla poetessa dialettale di Scopello, che si è spenta a 88 anni.
Morta Elsa Vissone
Si spegne una delle voci poetiche della Valsesia: è mancata Maria Elsa Vissone, 88 anni. Il funerale è stato celebrato martedì pomeriggio nella chiesa di San Giovanni a Serravalle Sesia, paese dove ormai viveva da anni. Ma Maria Elsa Vissone era originaria di Scopello. Lascia i figlia Manuela e Adriano, oltre alla nipote Galia.
Le sue opere
A Ricordarla è Piera Mazzone: «Da molti anni non faceva più udire pubblicamente la sua voce di poetessa nel vernacolo di Scopello, il suo paese natale, ma le sue poesie restano, e rileggendole sono colme di sentimento e di musicalità. Elsa partecipò a tutti gli Incontri culturali d’autunno, poesia e musica: “Vos da Seraval da ier e d’ancoi”, organizzati dal Comune in collaborazione con la Pro loco dal 2002 al 2009, alle rassegne di poesia dialettale “San Germano”, organizzate da Gianni Martinetti, in collaborazione con la Pro loco di Cavallirio, all’incontro biennale di poesia dialettale valsesiana “Pinet Turlo” di Grignasco».
Gli esordi
Iniziò timidamente con una poesia intitolata “Catparèi”, dedicata a Casa Pareti dove era nata nel 1930, frazione di Scopello. «La descrisse in un’altra lirica e poi sciolse la sua vena poetica intimistica, ma anche improntata all’ironia – la ricorda ancora Mazzone -. Sostenuta da una grande fede, che l’aveva aiutata nei momenti difficili della vita». Scriveva: “Na parsuna sansa fede / l’è na barca a la deriva…” perché credere dà: “La forsa at supurtèe / da véi pardù / e ‘l curagiu da sperèe / par pudéi cuntinuèe”. Elsa ringraziava sempre il Signore: “Grasie Signor /par què ca ta ma dai: / la menti par pansèti, / la vista par ciarcheti /al cor par vuréiti ben / la vos par ludèti /…/ al pas par corti anvèr, / quant ca ta m’ciamarai”.Sentiva l’età avanzare e: “L’è ora da nèe”: “Al cor l’è stof, / la mènti anca / la man malférma / la testa bianca”. Discreta e umile, le pareva sempre di non aver fatto abbastanza: “‘N tal temp passà qui / sun fac nienti ad bèl; / l’è tut ruticià / al mé végiu misel!”.
La sua famiglia
Infine l’amica Piera Mazzone rivolge un pensiero anche alla famiglia: «Elsa non se n’è andata come avrebbe voluto, scomparendo senza soffrire, ma ha sempre cercato di non disturbare, pensando ai suoi amati figli Adriano e Manuela e alla nipote Galia, proprio come scriveva nella poesia “Ma piasaria… / nèe via pian pian / sansa trambust / da ‘ncoi al duman. / … / Ma piasaria… / nèe an punta di péi / paré che ai matai / ga smiessa nut véi / paré chi pruvassu / mia ad dulor / comé si fossa / ancò ansema lor”. La ricordo con affetto, come una persona gentile, buona d’animo, che sapeva celare dietro un luminoso sorriso la fatica di vivere».
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