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Morto l’ultimo dei Walser: Valsesia in lutto per Maurilio Delavedova
Morto l’ultimo dei Walser: Valsesia in lutto per Maurilio Delavedova. La comunità dell’Alta Valle ha dato l’addio all’uomo nei giorni scorsi.
Morto l’ultimo dei Walser: Valsesia in lutto per Maurilio Delavedova
Celebrato dalla rivista “Itinerari” come “l’ultimo dei Walser”, recentemente apparso su Rai Tre, nella Trasmissione Geo, dedicata a “Gente del Sesia”, Maurilio Dellavedova, nato a Carcoforo il 15 gennaio del 1927, è morto a Sabbia. Non mancava mai di condividere i suoi saperi antichi per sostenere tutte quelle attività che potevano promuovere il paese, o salvarne le peculiarità: profondo conoscitore dell’arte del legno e dell’agricoltura montana aveva collaborato a ricerche toponomastiche ed etnolinguistiche, sostenitore delle tradizioni Walser partecipò con orgoglio al Walsertreffen di Alagna nel 2007.
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La vita
Proprietario di una delle “torbe mascherate” in centro al paese, cercò di valorizzare e conservare le testimonianze architettoniche e le tradizioni di Carcoforo. Aveva partecipato attivamente alle ricerche sui toponimi di Carcoforo, incrementando la raccolta con un migliaio di toponimi. Socio Touring dagli anni Settanta, aveva compreso l’importanza dell’incentivare il turismo e fu promotore della realizzazione del Museo del Parco Naturale Alta Valsesia, all’interno della torba del Tetto Minocco. E’ stato un valente “minusiere”, che si era formato all’antico Laboratorio Barolo. .
Legato al paese
Per molti anni fu il fabbriciere della Chiesa Parrocchiale di Santa Croce. A lui si deve l’avvio della pratica per restaurare l’antico organo, che ancora accompagna con le sue note possenti le funzioni solenni. Fece catalogare da una persona esperta e colta, Valentina Sonzini, i libri della Parrocchia. «L’apporto di Maurilio fu fondamentale nella vita amministrativa del suo Paese da molti e molti decenni: Vicesindaco, Assessore, Consigliere Comunale, con le sue competenze, la sua dedizione il suo porre il bene comune prima di tutto.
Ricordi
Memoria storica di Carcoforo, con la sua correttezza ed il rigore di altri tempi punto di riferimento per residenti e villeggianti, collaborò con tutte le associazioni locali.
Nella sala comunale, sede della Società del Tiro a Segno, per abbellirla ha realizzato alcuni pannelli e rivestimenti lignei, che porteranno nel futuro l’opera di quelle mani sapienti e laboriose.
Maurilio era un uomo di altri tempi, un severo pater familias, ma certo nel suo cuore albergava l’amore per la moglie Pia e per le figlie Emma, Gianfranca e Marta delle quali era giustamente orgoglioso. Mi resterà il ricordo di una persona misurata, indagatrice, con il senso del decoro.
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