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«Nel 2025 ripartono i treni sulla ferrovia Arona-Santhià»

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«La ferrovia Arona-Santhià riparte all’inizio del 2025». Ma l’annuncio della Regione solleva anche scetticismo. Secondo la Provincia, la Regione e il deputato Alberto Gusmeroli le risorse (dai 36 ai 44 milioni) possono arrivare dal Pnrr. Critico il consigliere regionale Domenico Rossi: «L’assessore Gabusi ha già detto che i costi di esercizio sarebbero insostenibili»

«Nel 2025 ripartono i treni sulla ferrovia Arona-Santhià»

La ferrovia Arona-Santhià verso la riapertura? Sì, secondo la Provincia di Novara, l’assessore regionale ai trasporti e il deputato aronese Alberto Gusmeroli. No, secondo il consigliere regionale Domenico Rossi, che sostiene si tratti di una boutade senza nessuna possibilità che venga tradotta in realtà.

L’annuncio della futura (tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025) riapertura della tratta che passa anche da Gattinara e Romagnano è stato dato l’altro giorno dall’amministrazione provinciale di Novara: «Un’iniziativa che si appresta ad andare in porto e che rispecchia il lavoro di questa amministrazione per rispondere positivamente a questa come ad altre analoghe esigenze manifestate da parte del nostro territorio».

A parlare è la vice presidente Michela Leoni, che commenta la riunione dello scorso 30 novembre sulla possibile riapertura della tratta ferroviaria dismessa ormai da dieci anni. Al tavolo hanno partecipato anche l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Luigi Ferraris e l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana Vera Fiorani. Presente anche una delegazione di sindaci dei Comuni interessati, tra i quali Borgomanero, Comignago e Romagnano.

«Chiaramente – riferisce la vice presidente – da parte di Rfi è stato precisato il fatto che per il ripristino si dovranno eseguire una serie di interventi che costeranno dai 36 ai 44 milioni di euro. Inoltre risulta importante verificare con precisione la tempistica per l’effettuazione di questi interventi. Da parte dell’onorevole Gusmeroli è stato confermato che gli importi necessari per i lavori di ripristino saranno reperiti attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza e che la Regione dovrà assumersi l’incarico dei costi di gestione, stimati in circa 4 milioni di euro all’anno».

L’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi sottolinea che «dopo oltre quindici anni la Regione e Ferrovie dello Stato sono riusciti a sottoscrivere un contratto di servizio per la regolamentazione dei servizi ferro, fatto che risulta essere essenziale in quanto la mancanza di un contratto avrebbe vanificato qualsivoglia ripristino di linee sospese ed altro». L’assessore regionale ha inoltre ricordato che al momento della sospensione del servizio, la linea Arona-Santhià era, tra quelle sospese, la seconda linea ferro con maggiore numero di passeggeri trasportati.

Per portare avanti il progetto sarà istituito un tavolo di lavoro specifico: da qui si potrà capire quando riattivare la linea, fare una verifica sulle coppie di corse necessarie e conseguentemente mettere a bilancio le risorse per sostenere finanziariamente l’esercizio. «Si presume – specifica la Provincia di Novara – che il termine per il ripristino del traffico ferroviario potrebbe essere il periodo tra fine 2024 e inizio 2025, con un sistema di convogli ad alta sostenibilità».

Tutti annunci senza basi concrete, ribatte il consigliere regionale del Pd Domenico Rossi. «Nell’ultimo contratto che la Regione ha stipulato con Trenitalia si riattivano la Casale-Mortara e la Asti-Alba, ma non la Arona-Santhià sospesa dal 2012 dalla giunta Cota – fa notare Rossi -. D’altra parte lo stesso assessore Gabusi ha più volte sottolineato che riattivare il treno tra Arona e Santhià costerebbe 3,4 milioni in più all’anno rispetto allo stesso servizio effettuato con i bus, e che si tratta di cifre insostenibili. La verità è che si vogliono nascondere i problemi dietro gli annunci. Il contratto piemontese è l’unico, su 13 analizzati dall’Autorità di regolazione dei trasporti su cui ci sono dei rilievi, che la giunta ignora e su cui pende un ricorso al Tar da parte delle associazioni dei pendolari. L’onorevole sa che non ci sono riunioni né passeggiate sui binari che tengano».

Intanto nei giorni scorsi non sono sfuggiti i lavori di manutenzione che sono stati effettuati sulla linea anche all’altezza di Romagnano e Gattinara. Manutenzione ordinaria, certo, ma almeno si nota che un interesse a mantenere efficienti i binari c’è ancora.

Lavori di manutenzione nei giorni scorsi alla linea Arona-Santhià a Gattinara (foto Gianluca Colombo)

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2 Commenti

1 Commento

  1. silvio

    19 Dicembre 2022 at 9:21

    Tra meno di diciotto mesi si vota per le regionali: la perpetua campagna elettorale si intensifica.

  2. Mario

    19 Dicembre 2022 at 14:36

    E’ un bene che si vadano a recuperare le tratte ferroviarie in disuso da troppo tempo. L’egoismo e la miopia (oltre all’interesse economico) nel corso degli anni hanno soppresso fin troppi collegamenti e al giorno d’oggi, anche in virtù di tutti gli sforzi per ridurre l’impatto ambientale del trasporto, il treno rappresenta una scelta sensata che all’estero hanno mantenuto. Ma sappiamo bene quanto siano più lungimiranti gli amministratori della cosa pubblica in Nazioni diverse dalla nostra.

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