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«Nessun rincaro facile, ma anche organizzare il Mercu Scûrot ha dei costi»

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Il Comitato carnevale di Borgosesia risponde a un cittadino che aveva lamentato un aumento del prezzo del cassù

Di seguito la lettera inviata da Marco Canuto del Comitato carnevale di Borgosesia in risposta a un cittadino che lamentava aumenti nel costo del cassù del Mercu Scûrot .

«Gent.mo Sig. Facelli, scrivo a nome del Comitato Carnevale per fare alcune precisazioni in merito alla sua lettera pubblicata su Notizia Oggi. Non posso fare a meno di riscontrare alcune inesattezze, ed alcune considerazioni che paiono un po’ semplicistiche rispetto a quella che è la realtà dei fatti. Innanzitutto, il costo del cassù è stato portato a 20 euro già nel 2016, dopo che dall’introduzione dell’euro era stato stabilmente mantenuto a 15 euro. Non vedo dunque come si possa parlare di “rincari fatti con molta facilità”, dal momento che i prezzi dei pranzi, dei veglioni, dei biglietti della lotteria e di tutte le manifestazioni in generale negli ultimi due anni non hanno subito aumenti.

Purtroppo, il costo della vita aumenta costantemente e mette in difficoltà tutti, anche coloro che organizzano manifestazioni e si trovano a dover affrontare spese sempre più elevate. Perché i conti dei molti guadagni, che lei cita nella sua lettera, non tengono in considerazione una serie di spese necessarie per organizzare una giornata come il Mercu Scûrot: centinaia di litri di vino, il noleggio dei wc chimici, la Siae e la security, l’assistenza da parte dei vigili del fuoco solo per citare i maggiori. Senza dimenticare un fatto molto importante: chi acquista il cassù paga una “quota” per una giornata che inizia al mattino per proseguire fino a sera, dove con la fiaccolata, il testamento, ma soprattutto con i fuochi artificiali si offre a tutti i cilindrati e a tutti i cittadini uno spettacolo gratuito, che attira pubblico anche dai paesi vicini, fino a Borgomanero e al novarese.

E il fatto di offrire questo spettacolo alla cittadinanza gratuitamente, a mio avviso, deve essere vissuto non come problema ma come un vanto ed un motivo di orgoglio per tutti i cilindrati. Tanto più che, e qui mi permetto di rilevare un’altra inesattezza, solo a Santhià si paga ancora un prezzo d’ingresso alle sfilate, mentre il Carnevali di Oleggio e Vercelli, che lei cita, sono ad ingresso gratuito. C’è poi chi ritiene che il cassù non abbia solo un valore materiale, ma anche e soprattutto simbolico: quello di simbolo più caratteristico e tradizionale del nostro Carnevale, che non contiene solo vino da bere ma anche 164 anni di storia e di tradizione. Chi al cassù conferisce anche questo valore simbolico, che non si può trascurare, sostiene addirittura che proprio per questo il suo costo dovrebbe essere addirittura maggiore.

Inoltre, ritornando ai ricchi guadagni che i cassù porterebbero nelle nostre tasche, mi preme ricordare che quando rimane in cassa qualche soldo, questo viene usato per le spese di mantenimento dei capannoni in cui si realizzano i carri (tasse, corrente elettrica, manutenzione) e per tutte le altre spese annuali di gestione (quali ad esempio assicurazioni e imposte). I pranzi al Tre re o al Reale che lei ricorda sono sicuramente bei momenti di amarcord, ma appartengono ad un mondo che ormai, volenti o nolenti, è lontano anni luce da quello di oggi, che si deve basare su criteri organizzativi totalmente diversi. 

Siamo dispiaciuti per le sue lamentele, ma ci conforta il fatto che l’ottima riuscita del Mercu Scûrot di quest’anno testimonia vitalità di una tradizione che rimane sempre bella e apprezzata da molti. Una giornata splendida dal punto di vista meteorologico, un’altissima partecipazione di cilindrati, in un contesto di allegria e divertimento che non è stato turbato da nessun problema di sorta, bar e negozi che stanno tornando a tenere aperto senza timore di danni provocati da persone che non capiscono lo spirito della giornata e tengono un comportamento invadente o fastidioso. Sembra insomma, per usare parole sue, che il Mercu Scûrot stia ritornando ad essere “bello e genuino come era una volta”, che per noi è la cosa più importante».

 

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