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Noi studenti chiamati a una prova di responsabilità | LA LETTERA

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Noi studenti chiamati a una prova di responsabilità «con un metodo di studio più stancante, ma anche più stimolante».

Noi studenti chiamati a una prova di responsabilità

Non mi sarebbe mai venuto in mente di trovarmi in questa situazione, così strana, quasi assurda. Mai avrei pensato che mi mancasse così tanto la mia routine: svegliarmi alle 6.30, prendere due pullman, fare sei ore di lezione e tornare a casa per un lungo pomeriggio di studio. Mai avrei immaginato che la scuola potesse mancarmi: perché sì, caro liceo, mi manchi.

Siamo chiamati a una prova di responsabilità e, anche se è strano, nuovo, difficile, dobbiamo darci da fare. C’è da dire che i nostri professori non ci hanno abbandonato a noi stessi. Anzi, tutti, perfino i meno tecnologici, si sono ingegnati e, sebbene con strumenti diversi, hanno provato in ogni modo a continuare i loro programmi per non farci perdere troppe ore di lezione: c’è chi utilizza audio su WhatsApp, chi schede esplicative accompagnate da video presi dal web e c’è addirittura chi ha aperto un canale su YouTube per l’occasione.

Noi studenti, d’altro canto, dobbiamo relazionarci con un nuovo metodo di studio più indipendente e per certi versi, devo ammetterlo, più stancante, ma anche più stimolante: ci permette, infatti, di imparare a gestire al meglio i tempi e l’organizzazione e a sperimentare nuovi metodi di apprendimento, ascoltando anche la voce di importanti esperti, oltre a quella dei nostri professori, cosa che di solito non avviene durante le classiche ore di lezione.

Quindi, è vero, caro liceo, mi manchi, mi manca la mia routine, i miei compagni, il chiasso nei corridoi all’intervallo e gli sguardi assonati delle otto di mattina, ma quante volte ho chiesto una pausa da tutto questo? Abbiamo tutti dato per scontato tanti piccoli gesti quotidiani e, nell’epoca in cui siamo tutti più vicini grazie alla tecnologia, non ci siamo mai sentiti così lontani. Cerchiamo, però, di prenderla come un’opportunità.

Non è tutto in bianco e nero, ci sono molte cose che possiamo fare e quindi sfruttiamo questo momento, godiamoci questa “vacanza”; ma soprattutto quando torneremo a scuola, dal nostro amato “Ferrari”, e alla normalità, non lamentiamoci perché le lezioni ci sembrano noiose o al mattino abbiamo sonno, ma ripensiamo a queste settimane e quanto tutto ciò ci è mancato. Caro liceo, manchi, a tutti noi, ma ci rivedremo, molto presto.

Greta Marchisotti

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1 Commento

1 Commento

  1. Elena

    14 Aprile 2020 at 14:47

    Studenti come Greta e lettere come questa sono una vera Speranza (con la S maiuscola) per il futuro…….
    Grazie a voi per averla pubblicata e a lei per averla scritta….e “sentita”!!!!

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