Seguici su

Attualità

«Non mi piace questo 25 Aprile diviso tra ”buoni” e ”cattivi”»

Pubblicato

il

Lettera aperta dell’ex deputato Sandro Delmastro: «Anche il regime di Franco puntò alla pacificazione»

Dall’ex deputato e consigliere comunale di Borgosesia Sandro Delmastro riceviamo e pubblichiamo una riflessione sul 25 Aprile.

«Proprio perché viviamo in un regime (che dovrebbe essere) democratico, ritengo che possa essermi consentito di dichiarare pubblicamente che la festa del 25 aprile non mi piace spiegandone i motivi. Non voglio entrare nel merito dei crimini effettuati, dopo la fine della guerra, dai partigiani: ben prima di me, e molto più autorevolmente, ci ha pensato la Corte d’Assise d’Appello di Firenze nel 1957. Preferisco invece fermarmi ad una valutazione storica di grande significato, invitando tutti i lettori ad una pacata riflessione. Voglio infatti ricordare quel che è avvenuto in Spagna, che, come, noi, ha vissuto negli anni 30, una spaventosa guerra civile.

«E’ bene che i giovani sappiano che Francisco Franco (non un democratico, ma un dittatore) fece costruire la “Valle dos Caidos” (Valle dei Caduti). Il monumento è stato costruito fra il 1940 e il 1958  ed è situato nel municipio di San Lorenzo de El Escorial, nella “Comunità autonoma de Madrid”. Il complesso appartiene al patrimonio nazionale spagnolo dal 1957, anno della sua apertura al pubblico. Come ricorda Wikipedia, questo monumento gigantesco, è stato “ideato dal Caudillo di Spagna Francisco Franco per la sepoltura di José Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange Spagnola morto durante la guerra civile spagnola e di altri 33.872 combattenti che appartenevano ad entrambi gli schieramenti opposti nel conflitto civile” In altre parole un dittatore ha sentito la necessità, per far maturare la necessaria pacificazione nazione, di ricordare insieme falangisti ed antifranchisti. In Italia diremmo “fascisti e partigiani”.

«Questo principio di civiltà e di rispetto per i morti è stato attuato, lo ripeto, non da un regime democratico, ma dallo stesso dittatore che aveva vissuto l’ opposizione militare degli antifranchisti: eppure Franco ha privilegiato la pace, la concordia nazionale per far sì che la guerra civile venisse sul serio superata nella mente e nell’animo degli spagnoli.

«Da noi, purtroppo, non è così: tutti i ‘buoni’ da una parte e tutti i ‘cattivi’ dall’altra, dimenticando le sentenze che hanno comminato l’ergastolo a capi partigiani e compiendo il delitto di non dire una parola ai giovani di quel che è avvenuto veramente. Sempre secondo Wikipedia “Secondo il decreto di fondazione del 1º aprile 1940, il monumento e la basilica si costruirono per “ … perpetuare la memoria dei caduti della nostra gloriosa Crociata”. Nato dunque come monumento ‘di parte’ (come i nostri!), successivamente Francisco Franco decise diversamente, e il monumento fu dedicato a perpetuo ricordo dei caduti di entrambi gli opposti schieramenti. Questa è civiltà. Ed è folle che ciò che venne deciso da un dittatore personalmente protagonista della guerra civile, non sia ancora possibile attuare in un regime che dovrebbe essere democratico e che, evidentemente, non lo è. Queste le ragioni per le quali continua a non piacermi la festa del 25 aprile. E siamo ancora in tantissimi a pensarla in questo modo; molti, peraltro, hanno (significativamente) paura a dirlo e ancor più a scriverlo».

Sandro Delmastro Delle Vedove

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook