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Nuovo decreto Covid: parametri colori e regole, cosa cambia con Draghi
Nuovo decreto Covid: parametri colori e regole, cosa cambia con Draghi. Spostamenti, visite, seconde case: tutte le indicazioni del nuovo governo.
Nuovo decreto Covid: parametri colori e regole, cosa cambia con Draghi
Un Consiglio dei Ministri mattutino al quale non ha fatto seguito alcuna conferenza stampa, bensì un semplice comunicato teso a rendere noto il primo decreto ufficiale. Questo lo stile asciutto e sobrio con cui il nuovo premier Mario Draghi, nella giornata di ieri, lunedì 22 febbraio 2021, ha iniziato a dettare la linea in tempi di pandemia. La linea resta del rigore. Non è mancato il confronto con le frange di aperturisti nell’ambito del Cdm. Tema caro a Matteo Salvini quello della riapertura dei ristoranti: il leader del Carroccio fa sapere che porterà avanti questa battaglia all’interno della compagine governativa. Vediamo, nel dettaglio, in quale direzione intende muoversi Draghi nell’ambito della gestione pandemica.
Colori restano, parametri cambiano
Promosso il sistema dei tre colori, mentre sono destinati a cambiare i parametri. Sarà ridimensionato il Comitato tecnico-scientifico – per il quale parlerà un portavoce – che continuerà a fornire al governo i dati e gli scenari in base ai quali si prenderanno le decisioni politiche. Molto interessante la possibile “svolta” sui vaccini, ispirata al modello inglese che ha deciso di sottoporre più persone alla prima dose del siero senza accantonare per il secondo richiamo. Draghi dimostra il suo piglio di respiro europeista anche nell’impostazione della strategia della lotta al Covid: non è infatti mancato un appuntamento telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel, per confrontarsi sull’andamento di virus (e varianti) in Europa.
Resta il divieto di spostamento tra Regioni
Il primo decreto legge di Mario Draghi prosegue sulla via della continuità e della prudenza: a partire dalla proroga al 27 marzo del divieto di spostamento tra Regioni anche gialle e la fine, per le zone rosse, della deroga che consentiva di andare a trovare parenti e amici.
“In considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica, il decreto dispone la prosecuzione, fino al 27 marzo 2021, su tutto il territorio nazionale, del divieto di spostarsi tra diverse Regioni o Province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute. Resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Fino al 27 marzo 2021, nelle zone rosse, non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.”
Un antipasto di questa prudenza l’avevamo già saggiato nel momento in cui Draghi, già nelle prime ore del suo mandato, aveva autorizzato Roberto Speranza a stoppare in extremis la riapertura degli impianti sciistici. Durante il Cdm di ieri il ministro della Salute ha ribadito: “È il momento del massimo rigore, non è l’ora delle riaperture. I numeri non ci consentono di abbassare la guardia” e il neo premier si è mostrato allineato.
Le regole: spostamenti, seconde case e visite
Dopo aver inquadrato in linea generale temi e intenti del nuovo Governo passiamo alle regole vigenti.
Spostamenti fra Regioni
Il divieto di spostamento tra le Regioni, anche gialle, è prorogato fino al 27 marzo 2021. Sono però consentiti gli spostamenti per “comprovate esigenze” e dunque per motivi di lavoro, salute e urgenza. Per superare i confini regionali bisogna avere il modulo di autocertificazione e la documentazione necessaria a dimostrare che lo spostamento rientra nelle eccezioni consentite. Non ci sono limitazioni rispetto ai mezzi utilizzati: ci si può spostare in treno, in macchina o in aereo. Le eccezioni consentite riguardano:
Motivi di lavoro, Motivi di salute, Motivi di urgenza, Genitori separati.
Le visite
Zona rossa – Nelle zone rosse non è consentito “andare a trovare amici o parenti in un’abitazione diversa dalla propria”. È questa la novità che stringe le maglie inserita nel decreto sugli spostamenti approvato ieri. La possibilità di visita è invece rimasta per chi vive nelle regioni che si trovano in fascia gialla e arancione, sempre rispettando però alcune regole.
Zona gialla – Consentita la visita a parenti e amici “una sola volta al giorno e in massimo due persone oltre ai figli minori di 14 anni. Si può andare dalle 5 alle 22 e sempre rimanendo all’interno della propria regione.
Zona arancione – Consentita la visita a parenti e amici una sola volta al giorno e in massimo due persone oltre ai figli minori di 14 anni. Si può andare dalle 5 alle 22 e sempre rimanendo all’interno del proprio comune. Per chi vive nelle regioni in fascia arancione in un comune con meno di 5.000 abitanti le visite a parenti e amici sono consentite dalle 5 alle 22 “anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini.
Regole in auto
I nuclei familiari possono viaggiare in auto insieme senza limitazioni. I non conviventi possono invece stare in auto massimo in tre non occupando il sedile accanto al guidatore. I passeggeri devono stare sul sedile posteriore, distanziati e con la mascherina indossata.
Seconde case
Sempre consentito andare nelle seconde case anche se si trovano in zona rossa o arancione. Ma sempre seguendo le regole del Governo. Può recarsi soltanto un nucleo familiare. La casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare.
Zona gialla – Nelle seconde case che si trovano all’interno della propria regione in fascia gialla vale la regola delle visite a parenti e amici. E dunque si può andare in due persone, anche con i figli minori di 14 anni, pure se la casa è abitata. Ma in questo caso non ci si può fermare a dormire.
Proprietà o affitto – Può andare nelle seconde case soltanto il nucleo familiare della persona che dimostri di avere titolo ad abitarvi. Insomma, non basta dire “è la casa di mia zia che me la lascia per il weekend”. È escluso che per seconda casa si intenda dunque un’abitazione affittata per brevi periodi successivamente al 14 gennaio 2021.
Alberghi
Non è consentito uscire dalla propria regione per motivi di turismo e dunque è escluso che si possa soggiornare in alberghi o case in affitto o altre strutture ricettive.
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