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Ospedale Borgosesia crollo parti: timori per il futuro del servizio

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Ecografo per l'ospedale

Ospedale Borgosesia crollo parti, si teme per il punto nascite. Il sindaco di Varallo commenta: «Da tempo la natalità è in calo nella zona. Non è una novità che in Valsesia il numero dei parti sia ben lontano dalla soglia minima (fissato dalla Regione a 500 nascite all’anno)».

Ospedale Borgosesia crollo parti

«Parliamo di un servizio essenziale – sostiene Botta -. Una comunità esiste solo se sul territorio ci sono dei servizi funzionanti. Se vogliamo credere che la Valsesia abbia una possibilità di crescita, alcuni servizi devono essere mantenuti. In questo caso il punto nascite: non si può pensare che per partorire si debbano percorrere quasi cento chilometri». Borgomanero è il punto nascite più vicino alla Valsesia, ma da Alagna dista qualcosa come 70 chilometri, non proprio dietro l’angolo insomma. «Bisogna pensare in termini di cure per la comunità, non in numeri. Del resto i  500 parti minimi decisi dalla Regione, non sono il frutto di una legge divina. Sono convinto che abbiamo la possibilità di mantenere questo servizio in Valsesia».

Incatenato davanti all’ospedale

Botta la scorsa estate si era incatenato davanti all’ospedale di Borgosesia per protestare contro la decisione dell’Asl Vercelli di sospendere per un mese le attività nel punto nascite del reparto di ginecologia, mettendo in evidenza la centralità di questo servizio, che però ha sempre meno utenti. Lo scorso anno, con 268 parti, si è registrato il minimo storico. Un centinaio di parti in meno rispetto al 2010, prima dell’arrivo da Biella del primario Enrico Negrone che, nel 2012 aveva portato le nascite a superare la quota 600. Un exploit dovuto comunque non all’aumento delle nascite, quanto piuttosto alla decisione delle future mamme biellesi di venire a partorire a Borgosesia.

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