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Ospedali verso la normalità. La Regione: riprendere le prestazioni non urgenti
Ospedali verso la normalità. La Regione: riprendere le prestazioni non urgenti. Si sta esaurendo l’emergenza Covid, indicazioni alle Asl per riprendere il lavoro consueto.
Ospedali verso la normalità. La Regione: riprendere le prestazioni non urgenti
La Regione Piemonte ha dato indicazioni alle Aziende sanitarie per una progressiva ripresa delle attività ordinarie negli ospedali sia mediche che chirurgiche ed ambulatoriali, sulla base della favorevole variazione dell’andamento epidemiologico Covid degli ultimi giorni. Lo stop alle attività non urgenti era stato deciso a fine dicembre.
In particolare la Regione tocca tre temi: le attività di ricovero procrastinabili (ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità B e C, ricoveri elettivi con classe di priorità D); le attività ambulatoriali e clinico-strumentale procrastinabile (prestazioni in classe P e D); la libera professione intramuraria.
“Ora si riparte”
“Le prestazioni urgenti e non procrastinabili sono sempre state garantite durante tutta la fase pandemica e naturalmente continueranno ad esserlo anche in questa fase – sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi -. Ora che la curva del contagio è finalmente in discesa è necessario, però, aggiornare la risposta sanitaria alle necessità di salute dei cittadini ripristinando le prestazioni meno urgenti, ma comunque importanti. Un ringraziamento a tutti i professionisti ed operatori della nostra sanità per il loro impegno, che ci consente di garantire le migliori cure al Piemonte, pur nella complessità del periodo che stiamo vivendo”.
Ma sempre pronti al Covid
La ripresa dell’attività ordinaria dovrà essere erogata nel rispetto delle misure di prevenzione anti Covid-19, tenendo conto della situazione sanitaria ed organizzativa a livello di singola azienda sanitaria e continuando ad assicurare le risorse necessarie alle attività essenziali al contrasto della pandemia.
Nel caso in cui l’andamento pandemico subisse un peggioramento, conclude la nota, sarà necessario prevedere una pronta e tempestiva riorganizzazione delle attività assistenziali in base alle mutate esigenze organizzative.
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Simone
10 Febbraio 2022 at 13:04
Meno male dopo due anni