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Ospizio Sottile 200 domande per un posto da cuoco

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Ospizio Sottile: sono in tantissimi ad aspirare a un posto da cuoco… in quota.

Ospizio Sottile alla ricerca di un cuoco

Lavorare come cuoco al rifugio Sottile, a quota 2480 metri al rifugio Sottile: un posto ambito. Sono ben 200 le candidature arrivate in poche settimane alla mail di Simone Polenghi, il giovane gestore di Lodi che per il secondo anno terrà aperto l’Ospizio Sottile a confine tra Valsesia e Valle d’Aosta.

L’annuncio

Proprio per organizzare al meglio il suo secondo anno di gestione, Polenghi aveva deciso di pubblicare un annuncio di lavoro in cui cercava per il periodo estivo un cuoco per preparare i pasti. E la mail è stata invasa di domande.

Le risposte

«Sinceramente non mi aspettavo un simile riscontro – spiega -. Lo scorso anno mi ero appoggiato ad alcuni miei conoscenti che mi avevano aiutato nella gestione. Per questa seconda stagione avevo deciso di appoggiarmi a un cuoco, una persona che avesse esperienza nella ristorazione. Sono arrivati 200 curricula forse per la mancanza di lavoro». Le proposte provengono un po’ dappertutto, sia dalla Valsesia che da fuori. «Mi hanno inviato la candidatura anche chef di ristoranti a cinque stelle, le domande sono arrivate anche dall’estero – riprende Polenghi -. Alla fine sono orientato a collaborare con alcuni ragazzi del posto».

Lavoro nel settore

Una così grande risposta sicuramente è dovuta anche alla mancanza di lavoro nel settore turistico. Ormai è da oltre un anno che bar e ristoranti sono alle prese con chiusure e restrizioni continue. E molti operatori come cuochi, chef e camerieri si trovano fermi da troppo tempo. Anche una opportunità lavorativa a tre ore di cammino dal paese è da cogliere.

La riapertura

Intanto il rifugio Sottile si prepara alla riapertura. «L’intenzione – riprende Polenghi – è di iniziare a tenere aperto nel fine settimana. Comincerà il 29 e 30 maggio, poi terrò aperto i fine settimana per giugno. Anche perchè con le regole di far mangiare all’aperto diventa davvero difficile poter accontentare i clienti, a giugno al rifugio Sottile le temperature sono ancora fredde la sera. Purtroppo i rifugi dall’oggi al domani non sono strutture che il giorno dopo si apre». L’obiettivo è poi cercare di puntare sulla qualità: «Ho cercato contatti con produttori locali per portare in quota prodotti del territorio. La tendenza è comunque quella di proporre una politica del chilometri zero».

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