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Ponzone, un ”braccio” lungo 60 metri toglie la croce dal campanile

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Sabato scorso è stata una giornata storica

La croce pericolante tolta e posata a terra per lavori di restauro. Sabato è stato necessario far intervenire una ditta specializzata per poter raggiungere l’apice del campanile della chiesa del Sacro Cuore di Gesù, a Ponzone. Tanti i curiosi che da lontano hanno visto gli operai al lavoro a 53 metri di altezza. «E’ stata una giornata storica – commenta l’architetto Luciana Lachi, che ha diretto i lavori -; la chiesa la cui costruzione è iniziata negli anni trenta e terminata alla fine degli anni ’40 dello scorso secolo, è stato privato della pesantissima croce di cemento armato e vetro, quindi abbassata al piano cortile per lavori di restauro».

Questo perché la croce versava in condizioni precarie da almeno dieci anni, con il rischio che si staccasse qualche pezzo. Ora, finalmente, è stato possibile trovare la quadra per fare i lavori. Per poter raggiungere la cima è stato necessario un braccio lungo 60 metri. Gli operai sono stati portati con il cestello e hanno iniziato a imbragare la croce dopo averla privata degli elementi in fase di distacco. Da terra il direttore dei lavori e i responsabili dell’impresa monitoravano la situazione anche tramite l’utilizzo di un drone che riprendeva tutti i passaggi di questo “storico” intervento.

A quel punto si è proceduto al taglio di un terzo della base, dopo aver preventivamente fissato il manufatto alla gru, mediante cavi, funi e bretelle per portarlo in tensione. Tutto è stato studiato nei dettagli. Spiega Lachi: «La croce, del peso di circa 10 quintali, finalmente liberata dalla base, s’è sollevata perfettamente in verticale, con un minimo sussulto, segnale di una tensione della gru perfettamente calcolata sul suo peso e quindi prontamente abbassata a terra. Nonostante la sicurezza degli operatori, l’adrenalina è salita ai massimi livelli e alla fine abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo».

L’operazione è perfettamente riuscita. Come detto in tanti hanno assistito ad essa con il naso all’insù, incuriositi dai lavori mai visti prima di sabato. Nei prossimi giorni si procederà al restauro, con la ricostruzione del calcestruzzo ammalorato e l’integrazione dei ferri d’armatura arrugginiti, nonchè col posizionamento di nuovi vetri. Quindi con la stessa gru la croce tornerà nella sede originaria e sarà ancorata alla base.

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