Seguici su

Attualità

Prestazioni sanitarie in esenzione: Equitalia presenta il conto

Pubblicato

il

Inizia male l’anno per molte famiglie vercellesi e valsesiane chiamate da Equitalia a pagare, entro il 17 gennaio, prestazioni sanitarie ‘gratuite’. La denuncia della Federconsumatori e dello Spi Cgil Vercelli Valsesia che chiedono all’Asl di verificare la procedura e concedere una dilazione dell’importo.

Inizia male il 2016 per molte famiglie vercellesi e valsesiane chiamate da Equitalia a pagare, entro il 17 gennaio, prestazioni sanitarie eseguite nel 2012 in regime di esenzione e ascrivibili a redditi del 2011. 

La vicenda non è nuova a Federconsumatori e a Cgil Vercelli e Valsesia che, già lo scorso anno, avevano accolto segnalazioni analoghe da parte di cittadini obbligati a pagare prestazioni sanitarie per le quali era stata data per scontata l’esenzione dal ticket. 

“Non è chiaro quale sia l’errore e chi lo abbia commesso –  spiega Mauro Casalino responsabile della Federconsumatori di Vercelli –. Gli accertamenti dell’Asl riguardano soprattutto le esenzioni relative al nucleo fiscale familiare: esenzioni che, nel 2012, avrebbero anche potuto non riguardare quelle persone che oggi si sono rivolte ai nostri uffici ma va considerato che, allora, l’esenzione si basava sulla auto-certificazione. E chi può ‘garantire’ la precisione numerica di un’auto-certificazione?”.

Resta il fatto che, pochi giorni prima di Natale, numerose famiglie del comprensorio hanno ricevuto una cartella esattoriale di Equitalia, anche di svariate migliaia di euro, senza preavviso o  accertamento da parte dell’Asl che ha ‘demandato’ all’Agenzia dei tributi la riscossione di quanto dovuto. 

“Abbiamo chiesto all’Asl di conoscere i criteri usati per definire il nucleo familiare fiscale e di permettere la dilazione dell’importo, ma a oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta – puntualizza Gianni Marchioro, segretario generale dello Spi Cgil –. Molte le variabili da considerare: potrebbe trattarsi di un errore del medico curante che ha attribuito, al proprio paziente, un codice di esenzione errato. Oggi la procedura è informatizzata ed è più difficile sbagliare, ma nel 2012 era diverso. Per questo abbiamo chiesto all’Asl di stilare una casistica per risalire all’errore”.

Ma l’Azienda sanitaria vercellese pare non essere interessata ad approfondire la questione e si limita a dire di aver spedito gli avvisi di pagamento nel 2015 attribuendo il ritardo nel recapito a un disservizio postale.

“Eppure – conclude Marchioro – l’esenzione dal ticket ha una componente sociale importante perché riguarda quella fascia di cittadini meno abbienti e meritevoli di maggiori tutele. Non si può intimare di pagare, in soli 15 giorni, diverse migliaia di euro a persone che, nel 2012, si trovavano in difficoltà e che oggi potrebbero vivere anche in situazioni economiche peggiori. Mi riferiscono a pensionati, disoccupati e a tutti quei soggetti deboli per i quali le esenzioni dalle prestazioni sanitarie sono un aiuto importante”.

 

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook