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Protesta “No green pass” anche lungo le strade di Gattinara
Protesta “No green pass” anche lungo le strade di Gattinara. “Oggi green pass per lavorare, domani per respirare”, “Green pass ignobile ricatto, uccide il diritto a vivere”. Sono gli slogan che un gruppo di attivisti per i diritti civili venerdì ha inalberato nei pressi della rotonda di corso Garibaldi a Gattinara, all’altezza del supermercato Tigros.
Protesta “No green pass” anche lungo le strade di Gattinara
Il gruppetto, formato da persone di tutte le età, «che se proprio volete darci una definizione, chiamateci “Free vax” o meglio ancora “Quelli della rotonda”», nei giorni scorsi era stato impegnato alla rotatoria di Roasio, con un presidio, altrettanto pacifico, sempre sulla questione del lasciapassare. Venerdì hanno spostato la protesta, e nei prossimi giorni intendono manifestare anche in altri centri della Valsesia. «Chiediamo a tutte le persone che sono contrarie alla tessera verde di fare come noi, di manifestare il proprio dissenso andando in una rotonda vicino a casa. Se si è in pochi non occorre alcun permesso», afferma Monja Demartini, una mamma di Roasio, in prima linea nella protesta contro una politica (quella dal pass) che ormai molti percepiscono come priva di senso sanitario. Nel mirino di “”Quelli della rotonda”, il lasciapassare legato ai vaccini, diventato requisito necessario per aver diritto al lavoro.
La solidarietà dei passanti
«Diverse persone – racconta Demartini a proposito della giornata gattinarese – ci hanno dimostrato condivisione suonando il clacson mentre passavano con l’auto, o alzando il pollice. Qualcuno ha anche abbassato il finestrino per dirci “sono con voi”. Altri hanno semplicemente letto i cartelli: spero si siano posti delle domande, alle quali tivù e giornali non danno spazio né confronto». Demartini racconta anche un episodio simpatico accaduto durante la manifestazione: «Una signora in bicicletta ci ha raggiunti, era contenta di vederci manifestare e si è unita, invitandoci a cantare “la gente come noi non molla mai” (aria diventata famosa in quanto intonata dai portuali di Trieste, ndr). E’ stato bello cantare, esprimere il nostro dissenso insieme ad una sconosciuta».
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Non sono mancati coloro che hanno espresso la loro contrarietà al presidio, con pollici versi e gesti sulla spalla che richiamavano la vaccinazione, ma Demartini assicura: «Sono stati una minoranza. Poi, e questo è ciò che più ci ha dato soddisfazione, c’è stato qualcuno che si è fermato per farci domande. Vuol dire che la gente inizia a riflettere su questa situazione, poi ciascuno tirerà le proprie conclusioni».
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