Attualità
Pugno all’arbitro, gogna mediatica per il mister del Carpignano
Pugno all’arbitro: l’allenatore si è scusato e ha annunciato le dimissioni. Ma sul web sono arrivati insulti e minacce.
Pugno all’arbitro, la gogna mediatica
Il video in cui ha colpito l’arbitro è diventato virale e il mister, malgrado le scuse, è finito nella tormenta. Giovanni Alosi, allenatore del Carpignano, ha ammesso di aver sbagliato e ha chiesto scusa. Ma è finito in mezzo a una gogna mediatica che lo ha costretto a chiudere i suoi profili social. Gli sono piovuti insulti, minacce, perfino sui profili delle sue figlie.
Ma soprattutto aveva annunciato di aver deciso di chiudere con il mondo del calcio. In seguito è arrivata la decisione del giudice sportivo: cinque anni di squalifica.
Di certo il video finito sui gruppi WhatsApp, sui social e in televisione ha contribuito a montare il caso. Senza quelle immagini forse la cosa si sarebbe chiusa con la squalifica e da tutti sarebbe stata ricordata come una brutta domenica di calcio.
La partita
Era il secondo tempo e il Carpignano era sotto di due reti nell’incontro con l’Oleggio Castello, l’allenatore Giovanni Alosi aveva protestato a più riprese con l’arbitro per gli avversari che gettavano via la palla perdendo tempo secondo lui. La giovane giacchetta nera l’aveva espulso, Alosi dice di aver percepito un atteggiamento ostile e alla fine è partito il cazzotto.
Tutto sotto gli occhi degli spettatori, ma soprattutto ripreso a uno smartphone. Il video è circolato ovunque, è finito anche su EuroSport, sui siti dei grandi quotidiani nazionali non solo sportivi come Repubblica. Ovunque.
L’incontro era stato sospeso e il Carpignano è stato dichiarato sconfitto a tavolino dall’Oleggio Castello.
Le scuse e le dimissioni
Nel frattempo Alosi già dopo la partita si era scusato con il giovane arbitro Andrea Felis, torinese, spiegando il suo gesto. I due si sono chiariti, Alosi si è preso le sue responsabilità, ha presentato le dimissioni da allenatore della società, ma ha anche annunciato che con il calcio ha chiuso. «Non merito di farne parte», ha dichiarato in una intervista.
Per Giovanni Alosi, da giocatore e da allenatore, il pallone è sempre stato un hobby. Ha militato tra Seconda e Terza categoria, rimanendo legato a lungo a Ghislarengo, poi a Carpignano. E’ stato un bomber di razza di quelli che chiudono la stagione sempre in doppia cifra. Da allenatore si è preso le sue soddisfazioni a Carpignano.
L’episodio di domenica però ha segnato anche lui. «Senza quel video non ci sarebbe stata la gogna mediatica che ha colpito me e la mia famiglia», ha raccontato Alosi.
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