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Quarona, Pierluigi punta a fare il record di donazioni di sangue

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L’Avis premia i suo volontari, solo due hanno superato quota 100. E c’è chi punta a 150

Sono due gli avisini di Quarona che hanno superato la quota delle 100 donazioni di sangue: Pierluigi Facchinetti e Adriano Dedominici. I due sono stati premiati lo scorso fine settimana dal presidente Sandro Roncarolo insieme a tutti gli altri soci Avis che hanno raggiunto traguardi importanti nella loro opera di volontariato.

Facchinetti di donazioni all’attivo ne ha 106, ma l’obiettivo è di arrivare al recordo di 150 (un numero mai raggiunto per la sezione cittadina): «Prima di arrivare al “pensionamento” da donatore ho davanti ancora 14 anni quindi, salute permettendo, ce la potrei fare. Mi sono iscritto all’Avis quando avevo 18 anni, seguendo le orme paterne. Negli anni sono stato seguito da alcuni amici, qualcuno ha proseguito, altri hanno lasciato per vari motivi». Facchinetti è anche alpino nel gruppo di Doccio, dove risiede. Giardiniere di professione, quando può dà una mano al consiglio direttivo, per esempio fornendo la legna in occasione della tradizionale castagnata annuale. «Essere donatore Avis è gratificante, non ho mai pensato di smettere – prosegue Facchinetti -. Tra l’altro ho un gruppo sanguigno raro, il B negativo, e mi fa piacere essere utile donando il mio sangue a chi ne ha bisogno. Senza contare che come donatore sono sottoposto annualmente a tutta una serie di controlli, che significa avere sempre sotto controllo la propria condizione di salute».

Anche Adriano Dedominici ha superato il traguardo delle cento donazioni, grazie all’iscrizione all’Avis di Quarona quando aveva solo 23 anni, nel 1986. «Ho preso esempio da mio fratello, che era già donatore – spiega Dedominici -. Dopo un anno sono entrato a far parte del consiglio direttivo e non ne sono più uscito. Attualmente sono revisore dei conti per l’associazione, ma conto di lasciare presto il posto ad altri. L’anno prossimo ci saranno le elezioni e mi piacerebbe che si facesse avanti qualche ragazzo. Abbiamo un presidente giovane, spero che questo invogli altri a candidarsi per il direttivo. Donare è assolutamente bello e importante, ma c’è da fare anche “dietro le quinte”, chissà che da qui al prossimo anno qualcuno pensi seriamente all’idea di entrare nel consiglio». Dedominici ha superato “quota 100” anche grazie alle donazioni di piastrine e alla plasmaferesi, che a differenza delle donazioni di sangue intero hanno dei tempi di attesa più brevi tra l’una e l’altra. 

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