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Quarona ricorda l’eccidio al Ponte della Pietà

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Cinque partigiani furono impiccati dai fascisti all’arcata

E’ stato commemorato ieri il 72° anniversario dell’eccidio nazifascista al ponte della Pietà, dove il 14 agosto 1944 persero la vita cinque giovani partigiani: Aldo Bordiga (30 anni) e Augusto Pesce (33) di Borgosesia, i diciottenni Gino Boccardo e Gino Francese di Vercelli e Vincenzo Lazzi (23) di Bari. In un’azione di rappresaglia, i fascisti della Legione Tagliamento li prelevarono dalle carceri di Varallo e poi, nel pomeriggio di quel giorno, li impiccarono all’arcata del ponte. Dopo la presentazione del vice presidente della sezione Anpi di Quarona Marco Milanolo, ha portato il saluto ai presenti il sindaco Sergio Svizzero: «Da parte mia e di tutta l’amministrazione – ha concluso il suo messaggio il primo cittadino – ribadiamo l’impegno a mantenere vivo lo spirito di giustizia, di equità sociale, di democrazia trasmessoci dalla Resistenza; principi a cui vogliamo ispirarci anche nel quotidiano gestire la cosa pubblica». 

La commemorazione è proseguita con l’intervento di Maristella Sala che ha letto un testo di padre Marco Malagola del santuario di Sant’Antonio di Padova a Torino: l’unico testimone dell’impiccagione e, da qualche mese, cittadino onorario di Quarona, non ha potuto intervenire ieri per problemi di salute. «L’Italia, come non mai, ha bisogno di rivivere e incarnare la realistica utopia della Resistenza – ha scritto Malagola -. La non lieta situazione politica e sociale del nostro presente dipende da una ragione sola: non abbiamo ancora recepito e realizzato la lezione della libertà democratica». 

Accanto al cippo hanno poi preso la parola il parroco padre Matteo Borroni per la benedizione, il presidente del comitato Anpi Vercelli-Valsesia Bruno Rastelli e Gianfranco Astori, consigliere del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’informazione, che ha tenuto l’orazione ufficiale. Alla cerimonia ha fatto seguito il pranzo al parco dei Tigli. 

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