Attualità
Referendum Gattinara-Lenta, vincono i No: bocciata la fusione
Referendum Gattinara-Lenta, i cittadini si sono espressi. A Lenta vince il No con il 74% delle preferenze.
Referendum Gattinara-Lenta, bocciata la fusione
Cambierà la geografia della bassa Valsesia? I confini saranno ridisegnati? Gattinara e Lenta diventeranno un unico comune? I cittadini dei due centri hanno deciso per il no, chiamati ai seggi nella giornata di domenica 8 maggio.
A Gattinara hanno votato poco meno di un quarto degli aventi diritto. Appena 1.641 cittadini si sono recati ai seggi, esprimendo 654 voti favorevoli e 987 contrari al progetto.
A Lenta, invece, la partecipazione è stata davvero massiccia, superando l’81% degli aventi diritto. Su 570 votanti 420 hanno votato No, le restanti schede si sono espresse per il Sì (144) oppure erano nulle (sei).
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Dispiaciuto Baglione
Non ha nascosto il suo dispiacere Daniele Baglione, ex sindaco e attuale vice di Gattinara, tra i principali sostenitori dell’operazione assieme al collega Giuseppe Rizzi. Il rimpianto più grande? Non poter beneficiare di un contributo straordinario di 11 milioni all’anno, con i benefici relativi su imposte e iniziative pubbliche.
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Gervaso Sina
9 Maggio 2022 at 15:01
Ecco una buona occasione persa per eliminare un “villaggio” e accorparlo ad un paese vero. E’ proprio vero che certe decisioni non dovrebbero essere lasciate al parere del popolino. In fin dei conti il referendum in generale è una farsa e uno spreco di denaro: i politici vengono eletti e pagati proprio per amministrare la cosa pubblica, nel bene e nel male, e sono quelli che hanno (o dovrebbero) avere la visione d’insieme dei pro e dei contro. Che senso ha votare e pagare politici se poi si devno spendere soldi e sprecare tempo per chiedere al popolino di prendere certe decisioni? Perchè alla base c’è la non volontà di assumersi la responsabilità delle decisioni per le quali questi politici sono pagati. Un referendum è uno scarico di responsabilità. I politici che indicono un referendum, per coerenza dovrebbero rimettere il loro mandato nelle mani degli elettori, perchè è chiaro che non sono adatti a ricoprire il loro ruolo. E lo strumento del referendum andrebbe abolito.
Luca
10 Maggio 2022 at 16:55
Troppo provincialismo nelle menti del fronte del no. Troppa indifferenza e menefreghismo nel fronte assenteista.
Non che sia unico da queste parti, d’altronde è una malattia praticamente italiana. Il resto del mondo prova progredire cercando anche soluzioni d’integrazione tra le persone. Noi no, restiamo come siamo non meritiamo evolvere, restiamo così…..insignificanti. Saluti