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Roasio rinuncia ai centri estivi: “Troppi rischi”

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Roasio rinuncia al centro estivo. Il sindaco: «Antepongo la salute dei nostri ragazzi ed è per questo che ho deciso con rammarico di non attivare un servizio prezioso e fondamentale per chi lavora».

Roasio rinuncia al centro estivo

Ancora troppe incertezze: il Comune di Roasio, seppure a malincuore, rinuncia all’organizzazione del centro estivo. Lo ha comunicato il sindaco Gianmario Taraboletti che non lesina critiche nei confronti del Governo: non apre le scuole e poi finanzia i centri estivi. Le famiglie dovranno trovare quindi altre soluzioni: o iscrivere il proprio figlio in un altro centro estivo sperando di trovare posto, oppure lasciare i ragazzi ai nonni per chi ha ne la possibilità. Dopo la chiusura della scuola con la didattica a distanza, prosegue il momento di “crisi” per le famiglie.

I dubbi del sindaco

«Dal 15 giugno potranno svolgersi i centri estivi – spiega il sindaco Gianmario Taraboletti -. E’ una decisione del Governo su cui ho grande perplessità. Ad oggi il Governo non ha riavviato le scuole favorendo la didattica a distanza spiegando di non poter garantire la salute degli studenti, insegnanti e personale non scolastico. Non ha ancora spiegato inoltre come gestirà le aperture delle scuole a partire dal mese di settembre. Nonostante questo ha dato risorse per aprire i centri estivi accollando ai sindaci l’ennesima responsabilità».

Un servizio prezioso

E Taraboletti non ci sta: «Antepongo la salute dei nostri ragazzi ed è per questo che ho deciso con rammarico di non attivare un servizio prezioso e fondamentale per chi lavora. Anche io come genitore di due bambini avrei necessità che venisse fatto, ma è irresponsabile attivarlo con un rischio ancora troppo elevato dell’epidemia».
Da qui la decisione: «Dopo una attenta analisi con l’amministrazione comunale e con il responsabile della sicurezza ne deriva che quest’anno non sarà attivato il centro estivo che negli anni è cresciuto in modo esponenziale diventando un fiore all’occhiello per il nostro territorio».

Questioni di sicurezza

Insomma la decisione è stata presa soprattutto per una questione di sicurezza. Le famiglie dovranno rivolgersi quindi altrove, anche se nei Comuni dove verrà attivato il centro estivo sarà con numeri piccoli. Si parla di tre persone con animatore per l’età della scuola primaria e gruppi di cinque ragazzi per la scuola media. Tra l’altro ogni gruppo dovrà fare attività a sè, non potrà cambiare nel corso del centro estivo e non potrà avere collegamenti con gli altri gruppi. Uno dei problemi che bisogna risolvere è la ricerca di luoghi dove poter effettuare l’attività.

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