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Romagnano Cantina dei Santi diventa location di matrimoni

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Romagnano Cantina dei Santi apre le porte agli sposi: si potranno celebrare le cerimonie nuziali.

Romagnano Cantina dei Santi per il sì

Dirsi di sì circondati dall’arte e dalla storia: ora anche la “Cantina dei Santi” di Romagnano potrà ospitare il rito civile del matrimonio. Le coppie che abitano in paese, ma anche quelle residenti nei comuni limitrofi potranno scegliere per il loro “fatidico sì” anche il locale che apparteneva alla perduta abbazia benedettina di San Silvano, importante centro religioso ed economico del Novarese, che la tradizione vuole fondata ai primi del Mille, e che, divenuta commendatizia, vide tra i suoi abati Giovanni Angelo De Medici (il futuro papa Pio IV) e suo nipote Carlo Borromeo. La struttura, che si affaccia sul vicolo dell’Abbadia, che collega via Novara e il parco 4 Novembre, è di proprietà del comune. «Abbiamo deciso di dare la possibilità alle coppie di unirsi in un luogo suggestivo e di grande importanza culturale – spiegano il sindaco Alessandro Carini e l’assessore alla Cultura Gilberto Agarla – . La “Cantina dei santi” è sicuramente un posto incantevole per solennizzare questo importante momento riconosciuto dalla nostra carta costituzionale».

La valorizzazione

Ovviamente l’uso sarà regolamentato al fine di preservare i locali e soprattutto gli importanti affreschi presenti. «La possibilità di celebrare i matrimoni è una delle prime iniziative che abbiamo intrapreso per valorizzare il sito. E’ nostra intenzione – continua Agarla – ospitare all’interno, già da questa primavera, alcune iniziative che stiamo organizzando». La prefettura, come prevede la legge, ha già risposto alla richiesta della giunta romagnanese concedendo il permesso per celebrare il matrimonio e le unioni civili.

La storia

La “Cantine dei santi”, dopo la soppressione dell’abbazia in età napoleonica, nel 1971, dopo diversi passaggi di proprietà, fu acquistata dalla Pro Loco di Romagnano, grazie all’intervento di alcuni privati cittadini, e donata al Comune. Nel 1975 fu restaurata una prima volta, mentre un secondo intervento risalente al 1986 le ha conferito l’aspetto attuale, dopo il rifacimento del tetto, del pavimento e dell’illuminazione. Il nome con cui è conosciuta mischia sacro e profano: nei secoli, infatti, il locale è stato usato come cantina ma negli affreschi in essa contenuti (28 pannelli in tutto) apparivano delle storie di Santi.

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