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Rosella Osta Sella: esce il libro “proibito” su don Rino Ferraro
Rosella Osta Sella: esce il libro “proibito” sul parroco vintebbiese e i suoi rapporti con un antipapa tradizionalista e guaritore.
Rosella Osta Sella: esce il libro “proibito”
E’ stato pubblicato “L’antipapa, gli Ufo, il taumaturgo eretico”, l’ultimo libro della scrittrice serravallese Rosella Osta Sella. Le pagine del volume da poco stampate e arrivate nelle librerie ripercorrono le vicende di don Rino Ferraro, parroco di Vintebbio dal 1956 al 1969, che è stato seguace di un antipapa, guaritore e veggente. Il parroco vintebbiese «faceva esorcismi – aveva dichiarato la serravallese – era un guaritore, sosteneva inoltre di parlare con la Madonna alla quale era molto devoto». Ma il prete vintebbiese è stato anche influenzato da altre entità peculiari. «Il più grande difetto di don Rino fu proprio seguire un antipapa tradizionalista e millenarista, molto conosciuto all’estero – aveva dichiarato l’autrice -, che sosteneva di parlare con gli extraterrestri, e che aspettava la fine del mondo».
Un prete sui “generis”
Il sacerdote nato ad Asigliano Vercellese nel 1923, già parroco di Masserano, nel 1956 divenne la guida spirituale di Vintebbio. L’aspetto peculiare di questo personaggio è stato il legame che strinse con la dottrina della “Chiesa del Cristo Rinnovata”, fondata dall’antipapa francese Clemente XV (al secolo Michel Collin) con il quale partì nel 1969. In un’intervista che rilasciò a Notizia Oggi nel marzo del 2017 Rosella Osta Sella spiegò che «don Rino fu nominato cardinale nello stesso giorno in cui fu costretto ad abbandonare la sua parrocchia perché sospeso dall’arcivescovo di Vercelli».
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Roberto
25 Febbraio 2019 at 14:26
Io l’ho conosciuto nel 1975, avevo 10 anni. Avevo l’argento vivo addosso, non stavo fermo un solo attimo ed ero infastidito dai modi di quel prete… e lui disse a mia madre e ad una mia pro-zia che ero posseduto dal demonio. Naturalmente i miei non prestarono orecchio a quelle farneticazioni e tagliarono i ponti con quel sacerdote.
Quando morì, mi sembra che fini’ imbalsamato (malamente), dai suoi “adepti”…