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Sanac Gattinara aspetta un impegno chiaro da parte delle istituzioni

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Sanac, terminata l’analisi delle due offerte: ora si attende l’impegno delle istituzioni. Nei prossimi giorni si terrà l’incontro con le strutture nazionali, regionali e territoriali delle organizzazioni sindacali. Intanto è stato chiesto anche un incontro al ministero delle Imprese per chiedere il supporto del governo

Sanac Gattinara aspetta un impegno chiaro da parte delle istituzioni

Sanac, terminata l’analisi delle offerte contenute nel terzo bando per l’acquisizione dello stabilimento gattinarese; ora i sindacati chiedono l’impegno delle istituzioni. L’esame della documentazione relativa alle manifestazioni di interesse per il passaggio di proprietà si è concluso nei giorni scorsi.

Le domande sono pervenute in vista dell’incontro con le strutture nazionali, regionali, territoriali delle organizzazioni sindacali, comprese le rsu di tutti gli stabilimenti, mentre il ministero delle Imprese e del Made in Italy (il nuovo Mise) è già stato formalmente informato dalla struttura commissariale. Le operazioni di questo terzo bando, pubblicato il 6 ottobre e scaduto il 7 novembre, saranno definite verso fine febbraio; il nuovo Mise con i Comitati di sorveglianza sono già stati coinvolti per seguire tutta la trattativa.

Interesse internazionale

«I plichi pervenuti – spiega il sindacalista Filtem Cgil, Alan orso Manzonetta – sono di due grossi gruppi internazionali. Si è riproposta Dalmia, unica azienda attendibile come partecipante al secondo bando, ma che si era sfilata rapidamente per questioni legate alla tenuta occupazionale e al mantenimento di tutti i dipendenti in tutti e quattro gli stabilimenti. Naturalmente l’auspicio resta che in questo nuovo bando riservi altre prospettive. Si è aggiunta RHi Italia srl con con sede legale a Brescia. Si tratta di un colosso internazionale tra i numeri uno a livello mondiale nel settore dei refrattari, di cui però i commissari hanno comunicato alcune carenze relative al bando a livello documentale, per cui è stata sollecitata a integrare quanto prima. Acciaierie d’Italia, invece, che ha sempre rappresentato il maggior cliente Sanac, non si è presentata al bando. La stessa non si era nemmeno presentata alla convocazione del Ministero per discutere sul futuro di ex Ilva.

Inoltre Sanac è l’ennesima azienda esclusa dal suo indotto che non riceve più commesse da maggio 2021: una preoccupazione in più per il futuro del settore dell’acciaio in Italia. Desta ulteriore preoccupazione – precisa il sindacalista – il contesto internazionale, che ha fatto rallentare la produzione dell’acciaio, compresa Gattinara che, ad esempio, ha dovuto posticipare l’accensione del forno a novembre. Detto questo è opportuno ribadire che Sanac è un’azienda sana e produttiva. Ha aumentato ancora le prospettive lavorative verso terzi dal 18% al 23% e la liquidità disponibile non dovrebbe destare preoccupazione fino alla conclusione delle fasi del bando. Se poi arrivasse qualche pagamento di quelli ingiunti, la situazione diventerebbe più agevole».

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro al Ministero per rivendicare il supporto delle Istituzioni e del Governo e non si esclude una nuova iniziativa sindacale a Roma. Lo scorso novembre si era tenuta una manifestazione davanti ai cancelli della Sanac, che ha destato attenzione e manifestazioni di impegno da parte di tutta la politica locale e da pare di parlamentari.

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