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Sanac Gattinara cresce l’allarme: adesso non arrivano più ordini dall’Ilva

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Sanac Gattinara cresce l'allarme: adesso non arrivano più ordini dall'Ilva

Sanac Gattinara, protesta dei lavoratori in occasione della Gran Piemonte. Le istituzioni alla ricerca di una soluzione.

Sanac Gattinara, la situazione

Ancora tante incognite sul futuro di Sanac. La protesta dei lavoratori si è fatta vedere anche al passaggio della corsa ciclistica Gran Piemonte giovedì pomeriggio. Intanto i Comuni di Gattinara e Lozzolo contatteranno il Ministero per lo Sviluppo economico e la Regione, per sollecitare un invito ai tavoli istituzionali e sbloccare la situazione. C’è poi da giocare anche la carta dell’assessore regionale Elena Chiorino che già si era interessata della situazione della Sanac.
Intanto nei giorni scorsi gli amministratori di Gattinara e Lozzolo hanno incontrato la direzione di Sanac. Presenti il sindaco di Lozzolo Roberto Sella, la neo sindaco di Gattinara Maria Vittoria Casazza e l’ex sindaco di Gattinara Daniele Baglione.

L’azienda

«Sanac è una delle realtà industriali più importanti del nostro territorio – commenta Baglione – . Un’azienda sana che da lavoro a circa 130 persone tra dipendenti diretti e indotto solo sul nostro territorio e a 335 persone in Italia». Numeri importanti per l’ economia della bassa Valsesia.
«È un momento complesso per l’azienda ancora legata alla vicenda Ilva – fanno presente gli amministratori -. Faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per stare accanto all’azienda e alle persone che ci lavorano attivando ogni canale istituzionale per uscire dall’impasse in cui si è ora. Lo Stato deve garantire, con le sue azioni, che le aziende sane possano continuare a fare il loro lavoro». Tra l’altro Sanac ancora nei mesi scorsi aveva effettuato una ricerca personale, a testimonianza della buona salute dell’azienda.

L’intervento dell’assessore

Come anticipato già in estate l’assessore Elena Chiorino era intervenuta sulla questione: «E’ inaccettabile questa continua mancanza di programmazione del Governo», aveva spiegato pochi mesi fa quasi anticipando poi il problema che è venuto a galla proprio in queste settimane. Le preoccupazioni sul futuro dell’azienda e dei lavoratori si sono fatte sempre più pressanti soprattutto dopo che ArcelorMittal, che oggi si chiama Acciaierie d’Italia, si è defilata dall’asta di acquisto di Sanac.
Al di là della mancata acquisizione da parte di ArcelorMittal di Sanac, c’è anche la questione legata alla produzione. La situazione è preoccupante soprattutto perché ora non arrivano più ordinativi dall’ex Ilva di Taranto a Gattinara. Il 60 per cento degli ordini ricevuti da Sanac, infatti, provenivano da Ilva.

La produzione

«Speriamo di risolvere la situazione almeno a livello di ordinativi, in modo da non depauperare l’azienda nel tempo – aggiunge Baglione -. La produzione oggi viene spedita ad altri fornitori che poi rivendono a prezzi maggiorati a Taranto. Lo Stato paga di più un prodotto che potrebbe pagare di meno da un’altra azienda di cui è partecipante. L’assurdità – riprende ancora l’ex sindaco di Gattinara Daniele Baglione – è che stiamo parlando di 2 aziende in cui lo Stato è presente in modo importante, che però non si parlano».
I sindacati si sono già mobilitati sulla questione e i lavoratori giovedì al passaggio della Gran Piemonte hanno mostrato i cartelli di protesta.

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1 Commento

1 Commento

  1. Francesco

    13 Ottobre 2021 at 8:06

    Salve sono dispiaciuto per la situazione Sanac e per tutte le famiglie so cosa significa vivere una ” crisi aziendale ” L Italia perde pezzi importanti e lo stato è inesistente. Vedi la Sitindustrie Group. Quasi 7000 dipendenti in sparsi in tutto il mondo ora non esiste più. È stata leader mondiale nella produzione di tubi inox e rame con importanti impieghi dal solare al nucleare, galvanica, alimentare, farmaceutico, dissalazione, ornamentale, automobili. 7000 famiglie a cui è stata tolta la dignità, e una cicatrice che ci si porta dentro per sempre. Spero in una soluzione del problema.

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