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Serravalle ricorda Rina: le targhe in legno del marito su molte case del paese

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“Sensibile, ottimista e cordiale”: così la ricorda Piera Mazzone

La comunità di Serravalle piange Rina Viazzi, vedova Camurri, deceduta a 89 anni. Il ricordo affettuoso di Piera Mazzone.

«Ciao Rina, passavo tutti i giorni davanti a casa tua, eppure quella maledetta fretta mi induceva a lanciare solo un pensiero verso la tua finestra: quella tapparella alzata mi rendeva certa che ti sarebbe arrivato. Sono passata a salutarti per l’ultima volta all’ospedale di Borgosesia: eri serena, per te era giunta l’ora di raggiungere il tuo Nino, che se ne era andato nel 2009, lasciando un ricordo affettuoso e il frutto operoso delle sue mani che plasmavano il legno in forme armoniose. In molte case di serravallesi ci sono le sue “targhette” figurate: nomi che si intrecciano a fiori e foglie in una primavera dei sentimenti, alle mie ne manca una, quella che aveva scolpito per il mio ufficio in biblioteca, un gesto vile l’aveva divelta e buttata chissà dove, senza pensare che per me era qualcosa di insostituibile. Dietro a un uomo come Nino c’era proprio una donna altrettanto sensibile e ottimista come te Rina, gentile, cordiale, un sorriso vivace e sincero. Ricordo come, tanti anni fa, con la mia mamma, vi incontravate al mercato al giovedì e chiacchieravate volentieri, trovando sempre argomenti, dai fiori a Grignasco, ai figli che consideravate il vostro “investimento” sul futuro, anche quando, come me, “facevano un po’ tribulare”. Un tempo alla casa di Nino e Rina si abbarbicava una splendida rosa gialla: un giorno papà tornò con un minuscolo rametto che attecchì e presto si trasformò in un cespuglio vigoroso che fioriva ogni primavera, quest’anno ho dovuto spostarlo, temevo morisse, invece ha resistito e spero che il prossimo anno rifiorisca. Quella Tea delicata, striata di rosa, resterà per sempre legata ad un ricordo gentile, che non svanirà, perché quell’armonia di forme e quel tenue profumo, mi ricorderanno quella casa vicino al semaforo, dove Nino e Rina vissero felici di veder crescere Renato e Maurizio e dell’arrivo dell’adorato nipote Ivan».

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