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Si può fare il sindaco a vita nei Comuni sotto i 5mila abitanti

Tolto il limite dei due mandati consecutivi. Fissata anche la data del voto, accorpato per europee e amministrative: 8 e 9 giugno.

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Si può fare il sindaco a vita nei Comuni sotto i 5mila abitanti. Tolto il limite dei due mandati. Fissata anche la data del voto, accorpato per europee e amministrative: 8 e 9 giugno.

Si può fare il sindaco a vita nei Comuni sotto i 5mila abitanti

Nuove regole per i candidati sindaci nei piccoli Comuni. Il decreto approvato ieri, giovedì 25 gennaio, prevede che un primo cittadino nei municipi fino a 5mila abitanti (la stragrande maggioranza dei centri di Valsesia e Valsessera) possa candidarsi senza limiti per tutte le volte che vuole. Salta così il limite dei due mandati consecutivi.

La norma è stata introdotta anche per una evidente difficoltà di reperire candidati e persone che si vogliano impegnare nell’amministrazione di piccoli e piccolissimi centri. In teoria, la stessa persona potrebbe fare il sindaco per decine di anni.
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Per i centri tra i 5 e i 15mila residenti

Novità anche per i Comuni nella fascia 5-15mila abitanti: i sindaci potranno ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo. Fino all’altro giorno erano solo due. Non cambia niente (cioè resta il limite dei due mandati consecutivi) per i Comuni con oltre i 15mila residenti e per i governatori regionali.

Favorevoli e perplessi

L’Anci (Associazione dei Comuni italiani) parla di una “vittoria democratica” e rilancia: togliere il vincolo dei mandati a tutti i sindaci italiani perché «solo gli elettori possono decidere da chi e per quante volte farsi amministrare».

Più perplesso l’Uncem (Unione piccoli comuni italiani) che teme che la novità elettorale possa diventare un alibi per il mancato ricambio generazionale: «L’eliminazione del limite dei mandati nei Comuni con meno di 5mila abitanti, non deve impedire il ricambio, la crescita di nuove forze capaci di lavorare nelle amministrazioni, l’impegno dei giovani, la formazione di nuove classi dirigenti locali. Ne abbiamo fortemente bisogno all’interno delle nostre Amministrazioni nei centri più piccoli. Libertà nelle candidature sia stimolo per crescere con nuove leve anche da portare in posizioni apicali, formandole e dando loro fiducia».

Quando si vota

Nel cosiddetto “decreto elezioni” è stata stabilita anche la data del voto, accorpato per europee e amministrative: 8 e 9 giugno 2024.

 

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