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Sopralluogo alla Casa delle suore che ospita i migranti

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Il Comune ha disposto verifiche sulle condizioni igienico-sanitarie

Un sopralluogo a Villa Chiarino, la “casa delle suore” di Valmaggiore dove da quasi due mesi è ospitato un gruppo di migranti. Lo ha disposto il Comune di Quarona, per verificare la situazione legata alle condizioni igienico-sanitarie del sistema di smaltimento fognario che serve l’immobile. Il controllo è stato messo in calendario per la mattina di giovedì 12 maggio, alla presenza di personale del dipartimento provinciale del servizio Arpa Piemonte.
Con il sopralluogo, l’amministrazione comunale intende dar seguito alla richiesta da parte della Congregazione sacra famiglia (attuale proprietaria dell’immobile) per l’ottenimento di una autorizzazione temporanea per lo smaltimento delle acque reflue nel sottosuolo con il sistema esistente. In parallelo, l’ente religioso proprietario dovrà avviare le pratiche di richiesta per l’allacciamento alla pubblica fognatura.
Sull’imminente verifica a Villa Chiarino interviene il “Comitato cittadini Valmaggiore” che sollecita un più ampio coinvolgimento: «Chiediamo non siano presenti solo l’Arpa, la congregazione proprietaria e la cooperativa Anteo, ma tutti gli enti già interessati, vale a dire l’Asl, i carabinieri del nucleo di tutela ambientale e il Cordar Valsesia, affinchè vengano valutati i diversi aspetti normativi, che siano di natura amministrativa, gestionale o tecnica».
Il comitato, che avanza la richiesta affinchè propri rappresentanti possano essere presenti al sopralluogo, puntualizza al Comune che l’ispezione «di un’unica fossa di pretrattamento esistente e di un unico punto di scarico finale, parrebbe incompleta» vista la presenza di numerosi servizi igienici distribuiti su più piani e collegati a numerose colonne di scarico e alla presenza di un «sistema di smaltimento allo stato attuale non conosciuto». Il comitato dei residenti rimarca come la richiesta da parte della proprietà di una autorizzazione temporanea «sia tardiva, considerato che l’edificio è già abitato» e di conseguenza la villa «sia da considerare inagibile, visto che la regolarizzazione degli scarichi costituisce uno dei requisiti vincolanti all’acquisizione del certificato di agibilità di un immobile».
I frazionisti si stanno intanto attivando per prendere visione della documentazione con cui, una decina di anni fa, la sovrintendenza ha tolto i vincoli di tutela su Villa Chiarino: «Vogliamo verificare che sia stato fatto in base a indicazioni precise, e non su informazioni incomplete».

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