Attualità
Specchi sulla ciclabile a Prato Sesia: anche in bici si viaggia in sicurezza
Specchi sulla ciclabile: ultimi tocchi alla pista sulla via Matteotti, a Prato Sesia.
Specchi sulla ciclabile
Ultimi interventi sulla pista ciclo-pedonale realizzata lungo via Matteotti, il rettilineo in uscita dal centro di Prato Sesia in direzione di Grignasco. Nei giorni scorsi è stato formalizzato l’acquisto di alcuni specchi parabolici, che sono stati installati all’incrocio con alcune vie laterali, per evidenziare il transito di mezzi a due ruote o di persone, altrimenti non visibili dai veicoli provenienti da tali stradine, perpendicolari alla ciclabile stessa. Dovendo le automobili necessariamente impegnare la carreggiata riservata a cicli e pedoni per immettersi sulla provinciale, la scarsa visibilità comporta un rischio reale per chi percorre il tracciato con la bicicletta o a piedi.
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Gli incroci
«Abbiamo fatto eseguire un sopralluogo dall’ufficio di polizia locale di Romagnano, competente anche per il nostro paese – spiega il sindaco Alberto Boraso – Sono così stati individuati i punti più pericolosi per gli incroci con i veicoli che devono imboccare via Matteotti. Seguendo le indicazioni fornite dall’ufficio competente, abbiamo affrontato con le nostre risorse l’acquisto degli specchi». Una spesa pari a poco meno di 770 euro, che però comprende anche la sostituzione di alcuni cartelli stradali obsoleti.
Gli interventi
Il tracciato riservato alle biciclette e ai pedoni è utilizzabile già da diverso tempo, ma non è del tutto finito, per la mancata apposizione della segnaletica verticale e, appunto, degli specchi in corrispondenza delle uscite delle strade laterali e dei passi carrabili. Un intervento che sarebbe appannaggio della ditta realizzatrice, che però da diversi mesi si nega agli amministratori pratesi, i quali hanno più volte sollecitato il compimento del progetto, senza aver ancora avuto soddisfazione di tale richiesta. «La ditta si sottrae al confronto – conferma Boraso – Attendiamo fiduciosi che finiscano i lavori e, nel frattempo, abbiamo liquidato solo le opere realmente eseguite. Si tratterebbe di un intervento di una giornata o due, ma non riusciamo ad avere con loro un contatto proficuo. Perciò abbiamo preferito intervenire noi stessi, per evitare il pericolo di incidenti».
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