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Sport valsesiano in lutto per Bruno Perolio

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Sport valsesiano perde una colonna storica: si è spento Bruno Perolio.

Sport valsesiano in lutto

Si è spento uno dei volti storici dello sport valsesiano: se n’è andato Bruno Perolio, ciclista e organizzatore di gare e manifestazioni a livello locale. Aveva 86 anni; presidente storico del Gruppo sportivo Valle Cellio, era attivo consigliere del Pedale Valsesiano. Il funerale è stato celebrato a Cellio.

La sua storia

Classe 1936, Perolio era nato il 22 aprile a Piana dei Monti dove ha vissuto la gioventù. Con il matrimonio con Giovanna Velatta, si era trasferito a Cellio dove è rimasto ad abitare a lungo prima di trasferirsi a Borgosesia. Ha sempre svolto la professione di falegname, mestiere imparato da ragazzo a Merlera, lavorando in diverse aziende della zona quali Galoppini e Legno Idea. E accanto alla famiglia e al lavoro, era lo sport la passione coltivata per tutta la vita, nello specifico il ciclismo a cui si era avvicinato da ragazzo.

Il ciclocross

Era soprattutto la specialità del ciclocross che lo aveva entusiasmato e gli aveva permesso di ottenere i risultati più importanti della sua carriera. Una specialità del ciclismo particolarmente dura, con gare da disputare in inverno, sotto la pioggia, su percorsi di terra e fango, ma che aveva messo in risalto la tenacia di Perolio.

La carriera sportiva

Dall’esordio nel 1953 alla prima vittoria al Gran pre-mio Sant’Anna, è stata una lunga carriera sportiva, con quasi mille corse disputate (l’ultima a 44 anni) e 150 vittorie conquistate. Le più significative furono due campionati italiani nella categoria amatori Udace, a cui si aggiungono sei titoli regionali e tredici provinciali.

Un libro

La vita, sia sportiva che personale, di Bruno Perolio è racchiusa nel libro “Una vita di corsa”, scritto dalla nipote Elisa Perolio. Una vita, raccontava, fatta di tante gioie ma anche rinunce: come quella di non poter frequentare la scuola media perchè non c’erano le risorse per andare a Borgosesia, o di non passare al professionismo a fine anni ‘60 e dover proseguire la carriera ciclistica tra gli amatori dell’Udace.

L’eredità di una passione

Nel libro, Perolio spiegava anche il suo amore per il ciclismo, ereditato dal nonno: «E’ stato il mio primo complice: avevo poco più di 15 anni, mia mamma non voleva che andassi a correre perchè si doveva lavorare nei campi. Così ricorrevo a qualche sotterfugio, dicevo di dover andare a lavorare, ma dopo qualche ora uscivo dalla fabbrica e andavo alla gara. E i premi li lasciavo al nonno». Perolio ricordava anche la sua prima corsa: «Era il 1953, dovevo andare a Biella e non sapevo nemmeno dove fosse. Mi presentai in giacca e pantaloni lunghi e dovetti faticare per recuperare un paio di pantaloncini corti da cugini che abitavano a Cossato».

Il ruolo di organizzatore

Dal ciclismo agonistico era passato al ruolo di organizzatore di gare. Era da anni presidente del Gruppo sportivo Valle Cellio, che organizza tra l’altro il “Gran premio Valle Cellio”, una
delle corse più antiche d’Italia, e altre manifestazioni sportive in paese. Ed era uno dei più attivi collaboratori del Pedale Valsesiano di Borgosesia, occupandosi in particolare dell’organizzazione della prova di ciclocross svolta negli ultimi anni a Bettole.
Nel suo ruolo per il Gruppo sportivo Valle Cellio lo ricorda Giorgio Dellassette: «Seppure non sia tra gli otto fondatori del Gs Valle Cel- lio, nel 1957, Bruno è sempre stato molto attivo e fondamentale per l’associazione, soprattutto nell’organizzazione degli eventi. Era stato eletto presidente nel 2010, carica che gli era stata confermata anche alle ultime elezioni un paio di mesi fa. Bruno è stato una persona dinamica, precisa, meticolosa e con molte idee. Insomma, una presenza fondamentale per il nostro gruppo sportivo. Era lui a occuparsi di programmare gli eventi, primo su tutti il “Gran premio Valle Cellio”: ha sempre corso in bicicletta, non poteva farne a meno».

La sua famiglia

Bruno Perolio ha lasciato il figlio Nadir con Anna e la nipote Elisa con Claudio e Nicolò. Il funerale è stato celebrato nella chiesa parrocchiale di Cellio con Breia; al termine della cerimonia la salma è stata tumulata nel cimitero del paese.

 

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