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Torturato e ucciso nei boschi dello spaccio
La vicenda coinvolge anche la provincia di Novara.
Torturato e ucciso nei boschi dello spaccio. Nella mattinata di lunedì 26 giugno la Polizia di Stato di Varese ha concluso una vasta operazione di polizia giudiziaria che tocca da vicino anche la provincia novarese e in particolare i territori del Parco del Ticino nei comuni di Oleggio, Pombia e Marano Ticino.
Torturato e ucciso nei boschi dello spaccio
Tortura con uccisione del torturato, tentata estorsione, rapina, detenzione di armi e reati in materia di stupefacenti, in particolare spaccio nelle zone boschive in numerosi punti dislocati nelle province lombarde e piemontesi. Sono i reati per cui sono indagate 26 persone, originarie del Marocco (eccetto un italiano con mansioni di autista), destinatarie di altrettante misure cautelari di cui 24 in carcere, 1 agli arresti domiciliari e 1 divieto di dimora in Lombardia e Piemonte, emesse dai G.I.P. di Busto Arsizio, Novara e Lodi che hanno accolto le richieste delle rispettive Procure della Repubblica.
Le diverse misure cautelari sono state eseguite con la collaborazione delle Squadre Mobili di Milano, Novara, Genova, Cremona, Lodi, Piacenza, Pavia nonché con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Milano.
Gli arresti anche in provincia di Novara
Gli arresti sono stati eseguiti in Lombardia nelle province di Milano, Lodi, Pavia e Cremona, ed anche nelle province di Novara e Piacenza. Parte dei soggetti destinatari è risultata irreperibile. Un arresto è stato eseguito in Germania dalle autorità di polizia di quel Paese, attivate dall’Unità FAST italiana (incardinata nel Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) a seguito della emissione del Mandato d’Arresto Europeo da parte del GIP.
La maggior parte dei soggetti indagati ha precedenti o pregiudizi di polizia in materia di stupefacenti. Il capo, inoltre, è stato denunciato in tre occasioni a partire dal 2020 per sequestro di persona e lesioni commesse ai danni di propri sodali nell’ambito dei contrasti legati allo spaccio di stupefacenti.
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Un anno fa il ritrovamento di un cadavere
La complessa attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Varese, culminata con gli odierni arresti, ha preso avvio il 7 maggio 2022. In quella data venne trovato il cadavere di un uomo privo di documenti, di probabile origine nord-africana, abbandonato seminudo in una piazzola di sosta a bordo strada della SS336 nel Comune di Lonate Pozzolo, con evidenti segni di violenza subita.
Torturato per un furto di droga e soldi
Secondo quanto finora ricostruito, il movente della tortura a cui ha fatto seguito la morte del ragazzo sarebbe stato il furto di droga e soldi per un valore di circa 30.000 euro che il soggetto ucciso aveva compiuto qualche settimana prima nei confronti del gruppo di presunti spacciatori di cui faceva parte. Per questo “sodalizio” la vittima “lavorava” con un complice in una zona boschiva posta a cavallo dei Comuni di Pombia/Oleggio/Marano Ticino. Con tale droga provento del furto il ragazzo aveva cercato di aprire una “sua” piazza di spaccio in provincia di Varese, in zona Laveno Mombello.
Una vicenda violenta
Sulla base di quanto contestato, il gruppo era riuscito nei giorni seguenti ad avere certezza dell’affronto subito da parte del ragazzo. E il capo lo aveva convocato dicendo che doveva parlargli. La disponibilità del ragazzo nei confronti dell’ex “capo” gli sarebbe stata fatale. Da un Comune della provincia di Milano il ragazzo sarebbe stato condotto dal capo e da uno dei complici nel bosco in cui aveva rubato la droga e i soldi al gruppo, lì ad attenderli c’erano altri componenti del gruppo, che si sarebbero scagliati contro il ragazzo accusato del furto, lo avrebbero percosso e seviziato con vari strumenti, sino al decesso, avvenuto dopo alcune ore di acute sofferenze, al termine di violenze crudeli e prolungate.
Il suo corpo sarebbe stato poi trasportato nottetempo dal bosco in cui era stato ucciso alla piazzola di sosta in cui è stato trovato la mattina successiva, a seguito di segnalazione da parte di alcuni passanti.
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