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Trent’anni di Fantacalcio a Trivero: la passione di un gruppo di amici

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Trent’anni di Fantacalcio: un gruppo di Trivero ha costruito intorno al noto passatempo un’amicizia di lunga data.

Trent’anni di Fantacalcio

Un passatempo, ma soprattutto un modo per stare insieme. Da trent’anni un gruppo di amici di Trivero porta avanti con passione il loro personale Fantacalcio. C’è chi si è trasferito altrove nel frattempo, ma l’entusiasmo è sempre quello di quando si era ragazzini.
Il campionato che si appresta a iniziare è poi particolare per il traguardo dei 30 anni.
«Come ogni anno arriva une delle giornate più aspettate, l’asta del Fantacalcio – annuncia Mauro Aprile – Quest’anno però è veramente speciale perché coincide con il 30° anniversario della nostra Lega. Trent’anni anni di risate, prese in giro, di amicizia, con ragazzi che, visti i vari impegni di tutti si possono ritrovare una o due volte l’anno. E allora a chi dice che il Fantacalcio è una cavolata, un gioco da adolescenti dico che per noi è l’occasione di passare del tempo buono e spensierato con vecchi amici».

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Gli esordi

A ritrovarsi sono appassionati di calcio, alcuni ex giocatori, che hanno iniziato nel campionato 1993-1994 a praticare il Fantacalcio.
Si tratta di un gioco di fantasport sul calcio inventato negli anni Novanta, consistente nell’organizzare e gestire squadre virtuali formate da calciatori reali, scelti fra quelli che giocano il torneo di serie A di calcio.
«Quando ci siamo ritrovati – spiega Alessandro Coltro, uno dei membri – alcuni di noi erano minorenni. Il gioco si pratica in otto, e siamo rimasti in quattro dei fondatori e altri si sono aggiunti. Ci ritroviamo insieme e facciamo le aste dei giocatori, naturalmente con crediti finti. In pratica vengono acquistati 6 portieri, 8 difensori, 8 centrocampisti, 6 attaccanti. Ognuno forma la propria squadra che disputerà il campionato. Alla domenica si “mettono in campo” i giocatori scelti e, in base ai voti dati dai giornali, dai gol e dalle ammonizioni si stabilisce il punteggio».

La tecnologia

Un modo per stare insieme. «Quando eravamo piccoli – continua Coltro – ci telefonavamo, non c’erano i cellulari, e usavamo il telefono a rotella. A volte coinvolgevamo i nostri genitori e facevamo a mano i conti. Ora ci sono le app e tutto è più semplice. Siamo stati fra i primi ad iniziare, nel 1993 era uscito il libro che spiegava le regole e lo abbiamo comprato perché ci piaceva il calcio. Ora ci troviamo tre volte all’anno e poi c’è la cena di fine anno. E’ un modo per stare insieme in amicizia, alcuni di noi non vivono più a Valdilana». Fanno parte della lega anche Roberto Astori, Roberto Castello, Alberto Scarpa, Flavio Festa Bianchet, Alessandro Caccia, Paolo Giacomone.

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