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Triverese espone a San Pietroburgo i “bimbi blu” del Madagascar

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Triverese espone le sue opere al Museo dell’arte del XX e XXI secolo di San Pietroburgo: importantissimo riconoscimento per Gabriele Zago.

Triverese espone a San Pietroburgo

Da Trivero a San Pietroburgo, dove “illumineranno” il Museo dell’arte del XX e XXI secolo. Prestigioso riconoscimento per Gabriele Zago, di professione art director e già protagonista di altri eventi artistici di alto livello. Zago, 41 anni, adesso è infatti stato scelto a partecipare alla importante mostra internazionale “Dentro lo specchio”. Le sue opere sono state selezionate come immagine rappresentativa di tutta l’esposizione, per i canali media e social, e anche per caratterizzare l’intera facciata del palazzo sede del museo. La mostra sarà inaugurata il 10 novembre e rimarrà aperta al pubblico sino al 31 gennaio 2021. «Sono veramente contento di questo risultato – commenta Zago –. Per me è una soddisfazione grande. Purtroppo, almeno per ora, non potrò recarmi a San Pietroburgo, viste le restrizioni a causa del Covid-19, è davvero un peccato non vedere dal vivo l’esposizione».

Triverese espone

La storia

Ma le opere “Zéro Carats” hanno un’altra valenza che va oltre all’aspetto artistico. Il progetto trae origine da un viaggio di Zago in Madagascar nel 2018. Qui donne e bambini rimangono immersi per ore in acqua, alla ricerca di frammenti d’oro che gli possono garantire una piccola possibilità di sopravvivenza. Le fotografie sono successivamente state elaborate al computer e sono diventate stampe digitali su alluminio specchio dorato. I corpi dei bambini hanno assunto un colore blu, che per il popolo africano significa purezza e spiritualità contrapponendosi allo sfondo dorato che è il simbolo del lusso: “Corpi acerbi si muovono con entusiasmo tra le acque dei fiumi, si tuffano e si immergono. Affannati ed esausti sono ormai privi di forza”.

Il lavoro

«La mia – continua Zago – è una denuncia per raccontare la storia di questi bambini che non hanno alternative di vita e che per sopravvivere sono costretti al duro lavoro. I miei viaggi sono alla ricerca delle minoranze etniche che sono minacciate dal progresso e dalla globalizzazione, dove ci sono territori in crisi e popoli che rischiano l’estinzione. Sono da sempre stato affascinato dalle arti visive amo la fotografia e sperimento, attraverso i miei lavori, nuovi linguaggi di comunicazione. Rielaboro il messaggio che vorrei lanciare e creo contrasti forti di colori per attirare le persone e documentare situazioni di vita». Zago, che è ancora molto legato al territorio di Trivero dove è nato e dove ha i familiari, attualmente vive e lavora a Torino. Ha esposto i suoi progetti e le sue opere in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nei prossimi mesi, appunto, sarà in Russia ma idealmente anche a fianco dei bambini del Madagascar sfruttati dai mercanti di metalli preziosi.

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