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Triverese su Amore Criminale per raccontare il suo calvario

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Triverese su Amore Criminale per raccontare il suo calvario. «L’amore è esattamente l’opposto della violenza. In dieci minuti, nell’anteprima di “Amore Criminale” la triverese Consuelo Ronzani ha raccontato la sua terribile esperienza di maltrattamenti e stalking. Domenica su Rai 3 è stata intervistata dall’autrice Matilde D’Errico.

Triverese su Amore Criminale per raccontare il suo calvario

Triverese su Amore Criminale ha raccontato quanto successo quattro anni fa. Da allora Ronzani proprio partendo da quell’episodio ha voluto battersi contro i maltrattamenti subiti dalle donne. Insieme all’avvocato Roberta Mania del foro di Biella e a Julia Marzochi, responsabile della rete di Atena con sede a Torino è impegnata in conferenze e nel seguire ragazze e madri che hanno subito violenza. Per far capire che non bisogna vergognarsi e che è necessario raccontare e denunciare.
Negli studi Rai ha raccontato la sua storia d’amore, nata dopo un matrimonio fallito e rapidamente trasformatasi in un incubo. Eppure tutto sembrava perfetto all’inizio: un legame con un giovane conosciuto per caso. «Era il luglio 2014 – ha raccontato Consuelo Ronzani davanti alle telecamere – e fino a che non mi sono ritrovata incinta lui è rimasto l’uomo perfetto di cui mi ero innamorata». Ma proprio durante la gravidanza qualcosa cambia. La donna, già mamma di un bimbo nato dalla precedente relazione, inizia a subire i primi maltrattamenti. «Ha preso la mia autostima, che giù era fragile, e l’ha frantumata».

I campanelli d’allarme

Quelli che vengono definiti “campanelli d’allarme” non sono mancati: il nuovo compagno ha iniziato ad essere geloso, a insultarla con parole triviali. Eppure davanti a questi episodi Consuelo ha proseguito la storia. La giornalista D’Errico le ha chiesto il perchè. E lei: «Avevo capito che stava succedendo qualcosa che non andava. Ma ero ancora aggrappata al ricordo del ragazzo di cui mi sono innamorata, che è l’uomo dei miei sogni». Insomma quel ragazzo per bene non poteva diventare un mostro. Gli episodi di violenza continuano, il nuovo compagno non tollera più la presenza del figlio di lei di pochi anni.

«Sono arrivata al punto limite»

E’ una escalation di violenze, le più atroci le subisce quando è incinta. Ha rischiato di perdere la bimba che aveva in grembo: «Sono arrivata al punto limite. E questo non me lo perdono, dovevo muovermi prima. Continuavo a chiedermi: “come ho fatto a ridurmi così”». Finalmente prende coscienza di quanto successo e denuncia, si rifugia in una casa famiglia, ma qui il compagno la trova e inizia la fase di stalking. Finalmente arriva il processo dove l’uomo patteggia una pena di due anni.
Consuelo Ronzani , una laurea in giurisprudenza, è praticante avvocata abilitata al patrocinio.

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