Attualità
Trivero, il centrosinistra risponde alle accuse di ‘Futuro per Trivero’
In una nota gli esponenti di ‘Tutti per Trivero 2.0’ ribattono punto su punto le accuse mosse dagli avversari.
Non è vero che l’asilo nido è un pozzo senza fondo. Non è vero che Trivero è il comune delle tasse alte. E non è vero che questa amministrazione si sia fatta togliere servizi sanitari senza battere ciglio. La lista di centrosinistra “Tutti per Trivero 2.0”, guidata da Mario Carli, in un comunicato ribatte punto su punto alle accuse mosse dagli avversari di “Futuro per Trivero”, volendo fare chiarezza su «quelli che sono stati, sono e saranno i loro cavalli di battaglia (proposito: sono una lista civica? Di civico a qualcuno è rimasto solo il numero di casa)».
Per quanto riguarda l’asilo nido, il gruppo di centrosinistra fa notare che nel 2015 si è avuta «una spesa totale di 277mila euro, di cui 51mila per le cooperative, con 28 iscritti, mentre nel 2005 con l’amministrazione Mello Rella il costo ammontava a 330mila euro, di cui 92mila per cooperative, con 30 bimbi iscritti. I 53mila euro in meno di costo rispetto al lontano 2005 non ci sembrano affatto uno spreco. Da questi dati si evince che le cooperative da sempre intervengono quando con il personale interno non si riescono a soddisfare i bisogni delle famiglie che utilizzano il servizio. L’accanimento sistematico contro una struttura e contro l’equipe di lavoro del nostro nido sembra in realtà un pretesto che nasconde, oltre la mancanza di idee, una lacunosa informazione di Mello Rella, Casula e Chilò rispetto al lavoro svolto nel nostro centro e rispetto a tanti altri aspetti della vita amministrativa. Il nostro gruppo proporrà per il futuro modelli organizzativi idonei a rendere la struttura e l’equipe di lavoro all’altezza delle esigenze della famiglia contemporanea, vedendo il tutto come una risorsa per il territorio».
Poi c’è il capitolo delle tasse. Nel comunicato il gruppo “Tutti per Trivero 2.0” ricorda che in paese la Tasi sulla prima casa (ora abolita) era del 3 per mille, mentre l’Imu su altri immobili è del 9,5 per mille. In zona, molti altri Comuni di una certa grandezza hanno aliquote superiori sia per la Tasi che per l’Imu (Biella, Cossato, Varallo, Borgosesia) o solo per l’Imu (Candelo). «Quindi – è la conclusione – non è vero che Trivero è il comune con le imposte più alte. Ovviamente non ci permettiamo di criticare le scelte di altre amministrazioni che, come la nostra, sono impegnate quotidianamente a mantenere i servizi locali».
Infine c’è una stoccata sul tema della sanità: «Nel 2001 Mello Rella e compagni decisero di avallare la scelta della Regione Piemonte di chiudere l’ospedaletto. Riteniamo dunque che in materia siano dei veri esperti… Ma noi non abbiamo problemi a prendere le difese del nostro territorio e dei nostri servizi. Lo abbiamo già fatto e lo rifaremo».
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