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Un anno di attesa per la visita diabetologica

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«Per la visita specialistica sul diabete c’è posto il 16 novembre 2016. Può andare bene?» Così si è sentito rispondere Guerrino Cereda

«Per la visita specialistica sul diabete c’è posto il 16 novembre 2016. Può andare bene?» Così si è sentito rispondere Guerrino Cereda quando si è recato in ospedale a prenotare una visita per sua moglie appena qualche giorno fa. E adesso il consigliere comunale di Borgosesia vuole raccontare questa assurda vicenda avvenuta appena qualche giorno fa. Quando si è presentato per prenotare era il 14 novembre e sentendo che c’era posto per il 16 novembre si è addirittura stupito dell’efficienza della sanità locale. Peccato che poi gli è stato specificato l’anno: il 2016. Ovvero un anno esatto di attesa. «Come cittadino e come consigliere comunale voglio portare alla luce un fatto clamoroso e preoccupante che mette in luce una situazione critica nell’erogazione dell’assistenza sanitaria alla nostra comunità – spiega Cereda -. E’ un episodio che mi riguarda personalmente, ma mi sono deciso a renderlo noto perchè in realtà riguarda tutti i cittadini ed è principalmente nell’interesse della collettività che sono profondamente deciso ad andare a fondo della situazione».

E veniamo ai fatti: «Mi sono recato all’ospedale di Borgosesia per prenotare una visita specialistica per mia moglie che soffre di diabete e altre patologie concomitanti. Ho segnalato la situazione complessiva, la necessità della visita di controllo per poter disporre del piano terapeutico e della conseguente assistenza ed ho avuto l’appuntamento per il giorno 16 novembre 2016».

Ma Cereda vuole andare a fondo della questione: «I tempi per la visita sono evidentemente anomali e paradossali e non possono non essere frutto di lacune gestionali e organizzative che devono avere una spiegazione e una soluzione.- riprende -. E’ inaccettabile che vi siano tempi di attesa così lunghi che sono del tutto incompatibili con la tutela della salute del cittadino e devono non solo fare riflettere, ma agire tempestivamente per una soluzione efficace». Cereda affonda il colpo: «La domanda è dunque: perchè occorre attendere un anno per una visita diabetologica? Quali sono le iniziative attivate per rimediare alla carenza? E infine qualcuno si è posto il problema delle responsabilità che sorgono da questa evidente omissione sanitaria? Mi rincresce sollevare pubblicamente la questione ma francamente non mi sembrava che vi fossero altri mezzi perchè finalmente qualcuno si decida a farsi carico del problema. Mi chiedo infatti i soggetti responsabili siano a conoscenza della gravità della situazione e come intendono affrontarla».

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