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Un bagno nel Sesia? Sì, ma bisogna entrare dalla riva “vercellese”

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Un bagno nel Sesia? Sì, ma bisogna entrare dalla riva “vercellese”. Situazione paradossale in bassa Valsesia: i Comuni novaresi vietano la balneazione, gli altri no.

Un bagno nel Sesia? Sì, ma bisogna entrare dalla riva “vercellese”

Vietato fare il bagno nel Sesia. Ma solo nelle acque che lambiscono i Comuni in provincia di Novara. Il motivo? Secondo alcuni enti si tratta di un fiume troppo pericoloso per via degli episodi di annegamento degli ultimi anni.
Il Sesia (come tanti altri corsi d’acqua) non appare infatti nell’elenco delle aree balneabili stabilite dalla Regione Piemonte. E in più, la Prefettura di Novara ha segnalato ai Comuni che si affacciano sul Sesia una nota che porta in evidenza i decessi avvenuti dal 2018 al 2020 per annegamento nel Sesia. Da Vercelli invece, come detto, ancora nulla.

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Partono le ordinanze

Sul tale premessa quindi, proprio in queste settimane di piena estate e quindi di sponde del fiume piene di gente in cerca di frescura, alcuni sindaci hanno già emesso, o stanno per farlo, un’ordinanza che vieta la balneazione sui tratti di loro competenza. In particolare si ordina, «al fine di salvaguardare l’incolumità pubblica, il divieto permanente di balneazione, in via preventiva, al fine di evitare ulteriori decessi per annegamento. Il personale dell’ufficio tecnico apporrà l’idonea segnaletica e l’inosservanza delle disposizioni è sanzionata».

I dubbi dei sindaci

Tanti i dubbi sulla questione, sicuramente regolare, ma che di fatto risulta paradossale. Perché la prefettura di Vercelli, entro la quale scorre buona parte del Sesia, per ora non ha inviato alcuna nota ai suoi Comuni. E quindi, allo stato attuale, è possibile fare il bagno a Serravalle e a Gattinara, ma non sulle sponde opposte, a Romagnano e Ghemme. I due Comuni hanno già pubblicato il divieto, mentre Prato e Grignasco si accingono a farlo.
Dubbi che assalgono anche i primi cittadini: «Il prefetto – dice il sindaco di Prato Sesia, Alberto Boraso – per un principio di maggior cautela ha inviato questa nota ai Comuni, che ovviamente devono tenerne debito conto. Bisogna però capire quali sono i risvolti pratici della situazione; ad esempio cosa si intende per “balneazione”. Certamente non si potrà più nuotare, ma si potrà entrare in acqua solo per rinfrescarsi? E fino a che punto? E poi dobbiamo capire come istituire i controlli».

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