Attualità
Un elettricista e uno studente: sono i nuovi Giuda del Venerdì Santo
Romagnano: Alessandro Miolli e Michael Barberis si turneranno nella parte del traditore
Saranno Alessandro Miolli e Michael Barberis i nuovi attori che si caleranno nei panni di Giuda nel Venerdì Santo di Romagnano. Per la prima volta quest’anno alcuni dei protagonisti principali della Sacra rappresentazione, che coinvolge 350 persone tra attori e comparse, saranno interpretati da due attori. Entrambi del paese, i giovani presteranno il volto a quello che non solo è un personaggio perno per le vicende che condurranno alla passione di Cristo, ma rappresenta anche uno dei protagonisti dal carattere più complesso e sfaccettato, traditore per antonomasia ma anche a sua volta tradito.
Il primo a entrare in scena, venerdì, sarà Alessandro Miolli: 32enne, nella vita di tutti i giorni elettricista, Miolli ha già recitato in tre edizioni con il ruolo di Giacomo il Minore. In precedenza, inoltre, ha avuto il ruolo di uno dei servi dei re magi nella recita dell’Epifania. «Quando si è presentata questa opportunità – racconta – ho chiesto di potere impersonare Giuda e ho voluto provare. Quello di Giuda è un personaggio che permette di variare molto: non è buono né cattivo in senso assoluto. Bisogna invece immedesimarsi nel personaggio e nei suoi atteggiamenti, che cambiano parecchio da una situazione all’altra. C’è il momento in cui è incerto di fronte al tentativo di comprarlo, il momento in cui si comporta ambiguamente con Gesù dopo averlo tradito e molti altri». Il momento del copione più forte? «L’impiccagione. Dalle prove, sembra un momento molto intenso, in cui si è anche soli in scena». Fra gli altri personaggi più affascinanti, Miolli indica inoltre la figura di Ponzio Pilato, il governatore romano.
Per Barberis, 21enne studente universitario, quella del Venerdì Santo è una tradizione “nel sangue”: nipote di Marino Villata, interprete del sommo sacerdote Caifa, ha esordito già a dieci anni con il ruolo di paggetto. In seguito ha impersonato un legionario a piedi, prendendo parte anche a scene di rilievo come la cattura di Gesù nel Getsemani. «E’ un’ottima opportunità e una bella esperienza – spiega – era un mio sogno avere questa parte. Giuda è un personaggio molto particolare. Tutti lo descrivono come un cattivo, ma era una figura più complessa: era uno fra i più giovani a seguire Gesù, decisamente istruito. Guardava molto ai suoi interessi, come spesso accade anche oggi. Alla fine, si rende conto di essere stato tradito a sua volta e finisce per cercare il pentimento».
Da tutti questi aspetti, talvolta apparentemente contrastanti fra loro, nasce anche la complessità dell’interpretazione di questo ruolo: «Bisogna entrare nel personaggio ed è impegnativo. Dopo il tradimento, Giuda vive una disperazione che continua a crescere, fino a portarlo alla follia che culmina nell’impiccagione. Proprio l’impiccagione è l’aspetto più particolare di questo personaggio. Recitare questa parte lascia un’impressione molto viva». Fra gli altri personaggi che hanno colpito l’immaginazione di Barberis, c’è quello interpretato dal nonno: abile e spregiudicato, è proprio il sommo sacerdote Caifa a tramare nel Sinedrio con gli altri sacerdoti per mandare a morte Gesù. «Già a dodici anni – ricorda Barberis – conoscevo a memoria la parte dei sacerdoti». Sarà in scena la domenica.
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