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Un quarto di Lozzolo occupato da cave: la protesta del gruppo di opposizione

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Un quarto di Lozzolo occupato da cave. In uno studio di Baldissera si fa presente che la stessa superficie coltivata a vite avrebbe dato lavoro a 20-30 famiglie.

Le cave occupano il 24% di Lozzolo

«A Lozzolo quasi un quarto (24%) del terreno comunale è occupato da miniere e cave. Se tutta quest’area fosse stata occupata da vigne avrebbe dato da lavorare a venti o trenta famiglie». È l’osservazione che solleva la minoranza “Futuro Comune” di Tiziano Sella con una lettera incentrata proprio sulle richieste di rinnovo delle concessioni delle aree minerarie, ma anche sul futuro del paese.

La storia di Lozzolo

«L’economia di Lozzolo ha iniziato una trasformazione circa un secolo fa – scrive in una lettera Sella –. La fiorente agricoltura è stata gradatamente soffocata dalle cave-miniere di argilla che ci hanno portati a un pericoloso vicolo cieco. Inizialmente, scavando con pala e picco, i danni ambientali furono accettabili e l’impiego di manodopera li compensava». Poi avvenne il cambiamento.

«Dagli anni ‘70 in poi la meccanizzazione con camion e ruspe ha fatto crescere a dismisura i danni ambientali e la manodopera si è ridotta al lumicino». E osserva ancora: «Recuperi ambientali seri non sono mai stati fatti. Ora queste ditte sono moribonde e come dimostrano le richieste hanno fortissima convenienza a girare l’attività in discarica».

Una diversa visione

Dati alla mano le cave hanno di fatto limitato lo sviluppo vinicolo. «La domanda che dovrebbe farsi l’amministrazione comunale non è più quanti posti di lavoro danno le cave, ma quanti ne hanno tolti. Stefano Baldissera, un agronomo della nostra lista, ha calcolato che il 24% del nostro territorio è stato occupato e devastato dalle cave. Un’area così vasta coltivata a vite come fu un secolo fa, darebbe da vivere agiatamente a venti o trenta famiglie – riprende ancora Sella nella sua lettera –. Fino a oggi le amministrazioni comunali hanno assecondato le richieste di concessione e ogni sfizio di queste ditte».

LEGGI ANCHE: Ambientalisti Lozzolo: basta scavare le colline del paese

«Il piano regolatore non viene redatto una volta sola nell’interesse della collettività, ma vengono fatte tante varianti che assecondano di volta in volta le richieste dei cavatori in periodi diversi secondo la loro necessità – riprende Sella –. Faccio anche notare la sottomissione dei numerosi proprietari i quali si trovano il vincolo di una concessione mineraria sui loro terreni che non solo li svalutano ma rende rischioso qualunque investimento su di essi, dal momento che possono essere loro tolti e scavati».

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1 Commento

1 Commento

  1. Mario

    5 Settembre 2022 at 8:09

    L’Italia è il Paese di chi protesta contro il profitto, il lavoro e lo sfruttamento delle risorse. L’Italia è il Paese dei retrogradi che vogliono la vita comoda senza consumare. L’Italia è il Paese dei controsensi. Per fortuna queste “proteste” in Italia, cadono spesso nel vuoto, anche se basta sapere che vengono fatte per far capire quanto sia retrograda certa mentalità ristretta di certe persone, piccole dentro. Ah giusto, Lozzolo è quel buco di paese senza arte ne parte che ha rifiutato la fusione con Gattinara. Ecco spiegato tutto.

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