Attualità
Un tetto nuovo per la scuola materna di Doccio
E’ iniziata nei giorni scorsi la posa dei ponteggi attorno all’edificio
Da martedì la scuola materna di Doccio è “impacchettata”. E’ infatti iniziata nei giorni scorsi la posa dei ponteggi attorno all’edificio, che serviranno per i lavori di rifacimento del tetto. A occuparsi dell’intervento è la ditta “carpenteria Monte Noveis, che si è aggiudicata l’appalto presentando un ribasso del 28,3 per cento sulla base d’asta di 52mila euro. Il che, detto in soldoni, significa che l’opera viene a costare 43.150 euro, soldi che arrivano a Quarona da un contributo regionale.
E’ ormai da tempo che la scuola dedicata alle sorelle Givasio attendeva il rifacimento della copertura, segnata dai tanti anni d’età. ll progetto è stato inserito fin da subito nell’agenda della giunta di Sergio Svizzero, e anche le passate amministrazioni lo avevano messo tra gli interventi da portare a termine. Poi però intervenivano altre priorità (considerato anche che il tetto è sì vecchio, ma non a rischio cedimento) e i soldi delle casse comunali non erano mai abbastanza per affrontare anche questa spesa.
Qualche tempo fa è arrivata la buona notizia: il settore programmazione e monitoraggio delle strutture scolastiche della Regione Piemonte avrebbe finanziato i lavori. E così è partito l’iter per far avere alla scuola un tetto nuovo di zecca. Nei prossimi giorni gli operai scoperchieranno l’edificio, poi verrà realizzata la nuova copertura. Il tutto dovrà essere concluso entro il mese di settembre, con il ritorno nelle aule di bambini e insegnanti.
Ora che i lavori alla scuola materna di Doccio sono iniziati, l’amministrazione comunale può concentrarsi sull’altro progetto riguardante le scuole. Il sindaco Svizzero vorrebbe procedere con la messa in sicurezza e l’isolamento energetico dell’edificio di piazza Libertà. Gli interventi consistono nella sostituzione degli infissi, in alluminio e vetro, con nuove finestre dotate di isolamento termo-acustico. In questo caso l’importo del progetto è di 180mila euro, somma che anche in questo caso potrebbe arrivare dalla Regione Piemonte.
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