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Una visita al cuore? Venga il 14 marzo 2017

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Otto mesi di attesa per un volontario Avis di Borgosesia

«Spero che dall’ospedale mi chiamino per ricordarmelo, altrimenti credo che finirò per dimenticarmelo». La prende sul ridere il borgosesiano Maurizio Arnaboldi dopo che il Cup gli ha prenotato una visita cardiologica per il 14 marzo del 2017. Insomma, otto mesi giusti giusti dal giorno in cui ha telefonato per prendere appuntamento. 

La visita è stata prenotata all’ospedale di Borgosesia, ma probabilmente non sarebbe cambiato molto nemmeno altrove. I continui tagli al personale e ai servizi del resto qualche conseguenza la devono pur avere. Arnaboldi la prende sul ridere perchè fortunatamente problemi al cuore non ne ha. Quella a cui deve sottoporsi è infatti una visita di routine in quanto donatore Avis, iscritto alla sezione di Borgosesia. «Come donatore mi è stato richiesto di sottopormi all’elettrocardiogramma e a una visita cardiologica – racconta il borgosesiano -. Per il primo non c’è problema, è un esame con accesso diretto, per la seconda sono stato messo in lista d’attesa, e che attesa. Non c’è un posto libero fino al marzo del prossimo anno».

Arnaboldi può pure aspettare (e può anche continuare a donare mentre attende che arrivi il giorno della visita), ma c’è anche chi non è donatore e non deve sottoporsi a una visita di routine e quindi richiede tempi più rapidi. «Va bene che la mia non è un’urgenza, ma otto mesi mi sembrano oggettivamente troppi – dice ancora Arnaboldi -. Con questi ritmi chi ha bisogno finisce per dover andare a pagamento». Di corsie preferenziali non ce ne sono, nemmeno per i donatori Avis. E attese di questo genere fanno infuriare i cittadini, che chiedono l’intervento di qualcuno: «I nostri politici devono cavalcare situazioni come questa – conclude il borgosesiano -, c’è bisogno che qualcuno prenda in mano la cosa e difenda la nostra sanità».

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