Attualità
Valdilana ricorda Carletto Lanvario, sindaco della gente
Valdilana ricorda Carletto Lanvario, per vent’anni alla guida del Comune di Soprana.
Valdilana ricorda Carletto Lanvario
Ogni volta che si presentava alle elezioni dell’ex Comune di Soprana Carletto Lanvario vinceva con percentuali bulgare. Indubbiamente uno degli amministratori più genuinamente popolari che abbia mai avuto Valdilana. È morto venerdì 6 marzo all’età di 96 anni nella sua casa, e sabato 7 è stato celebrato il funerale. Lanvario lascia la moglie Mariuccia, i figli Fulvia e Claudio con Gio, i nipoti Nicolò, Chiara, Ruby e Carlo, e altri parenti.
Una vita in un libro
Era il 2015 quando nella sala dell’ex mulino Susta di Soprana venne presentato il “Libro delle memorie” di Carletto Lanvario, ex sindaco di Soprana. La prefazione dell’opera era stata curata dal dottor Franco Bianchini. Non si tratta solo di una biografia, ma anche della storia del piccolo paese dagli anni Venti del secolo scorso fino ai giorni nostri.
Sindaco e commerciante
Carletto Lanvario non è stato soltanto sindaco di Soprana per vent’anni (dal 1975 al 1995): il suo nome è ben legato anche al Triverese, dove era conosciuto soprattutto per aver gestito l’alimentari di frazione Fila. Era la fine degli anni Settanta quando decise di intraprendere l’attività commerciale con Giorgio Stasia. Ma per trent’anni era stato anche segretario delle varie cooperative delle borgate di Soprana, e da giovanissimo aveva lavorato al lanificio “Giletti” di Ponzone. Dopo la guerra invece entrò in municipio per svolgere l’incarico di scrivano, guardia municipale e messo.
Gli anni della Resistenza
Partigiano con nome di battaglia “Caio”, Carletto Lanvario era stato uno dei protagonisti della Resistenza in valle di Mosso, nel 2016 era stato premiato a Biella con altri cento testimoni tra partigiani, deportati ed ex soldati con la “Medaglia della Liberazione”, iniziativa voluta dal Ministero della Difesa e organizzata dalla Prefettura di Biella. «Durante la guerra – raccontò in una intervista a Notizia Oggi – prestai il servizio partigiano e arrivai ad avere il titolo di vice commissario di battaglione. Ci fu poi l’occasione di entrare in Comune e decisi di cogliere l’opportunità perchè la paga era migliore e lavoravo vicino a casa».
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