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Valdilana si aggrava l’allarme medici: uno in pensione, lascia anche la pediatra

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Valdilana si aggrava la carenza di medici: previsto anche un pensionamento durante il 2022.

Valdilana si aggrava la carenza di medici

Valdilana ancora in emergenza medici. Dopo il trasferimento della dottoressa Mariangela De Pascalis che ha lasciato ancora senza un dottore 503 pazienti, ora un altro medico presto lascerà l’incarico, senza dimenticare che anche la pediatra ha chiesto il trasferimento e in questo caso saranno 860 i piccoli pazienti che rimarranno senza un riferimento.
Il sindaco di Valdilana Mario Carli ha scritto in Regione. «Il problema emerge oggi con ancor più drammaticità perché, nonostante l’impegno profuso da Asl Biella e in particolare dal direttore di distretto, non sono stati trovati medici disponibili ad assumere un incarico temporaneo pur avendo svolte tutte le azioni possibili (innalzamento del massimale, bando d’incarico)», fa presente Carli. Il problema però coinvolge più Comuni: a Valdilana ci sono 381 persone senza medico, 96 a Veglio, 21 a Camandona e 5 a Callabiana.

Trasferimenti e pensionamenti

«La situazione è destinata ulteriormente a peggiorare poiché nell’anno in corso, da informazioni assunte, un altro medico dovrà dimettersi per raggiunti limiti di età – fa presente Carli – . Inoltre, anche la pediatria di libera scelta sarà in sofferenza a causa dell’imminente trasferimento in altra Asl dell’attuale incaricata per l’area lasciando “scoperti” 860 pazienti a meno che, il bando prontamente emesso da Asl Biella, porti all’assegnazione di un posto in sostituzione».

La proposta

Una proposta per far fronte all’emergenza in realtà c’è: «In attesa che possa essere attivata la nomina di un incarico, almeno temporaneo, di medicina generale ho chiesto che le autorità sanitarie regionali valutino sollecitamente la proposta dell’Asl Biella di attivare, avendo già esperito le altre azioni possibili, un ambulatorio di assistenza primaria gestito da medici di medicina generale o di continuità assistenziale, esperienza già fatta in ambito territoriale a noi vicino e dimostratosi adeguato per rispondere almeno provvisoriamente ai bisogni fondamentali di assistenza medica di base alla cittadinanza».

Collaborazione

Il sindaco Carli chiede collaborazione: «Riconosco lo sforzo sostenuto ai diversi livelli della sanità piemontese per rispondere in modo adeguato all’emergenza epidemiologica e credo che questo abbia sicuramente influito sulla possibilità di intraprendere azioni per la risoluzione delle problematiche quotidiane che comunque permangono da diverso tempo e accentuano l’isolamento dei territori dai servizi essenziali».

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