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Varallo chiede a Chiamparino di salvare il Country Hospital

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Il presidente sta valutando la proposta del Comune di contribuire alle spese per una cifra di 100mila euro all’anno

Non è bastato il “no” del direttore generale dell’Asl di Vercelli Chiara Serpieri a fermare la battaglia del sindaco Eraldo Botta contro la chiusura del Country hospital e il trasloco dei posti letto per le degenze dei post-acuti all’ospedale di Borgosesia. Il primo cittadino è sceso a Torino e ha incontrato il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino: «Ho parlato al presidente della Regione della nostra proposta di contribuire alle spese sostenute per tenere aperto il Country hospital, per una cifra di 100mila euro all’anno. L’ha presa molto sul serio e ha risposto che l’avrebbe attentamente valutata. Da parte dell’Asl, invece, avevamo ricevuto un secco “no”».

Da parte sua l’Asl giustifica il trasloco dicendo che a Borgosesia i costi sarebbero i medesimi, ma con il doppio dei posti letto, e che i servizi alla Casa della salute di Varallo sono comunque destinati a crescere. «Non credo a una sola parola di quello che dice – prosegue Botta -. Troppe volte ci sono state fatte promesse che poi non sono state mantenute. Ormai credo solo a quel che vedo. Hanno dei progetti? Che li attuino, altrimenti sono solo parole e noi a quelle abbiamo smesso di credere».

Botta non intende archiviare nemmeno la questione degli arretrati di Imu e Ici, richiesti all’Asl per gli anni 2010-2015 e pari a poco più di 280mila euro. «Sono soldi dovuti, perchè gli immobili dell’Asl non venivano usati a fini ospedalieri, e quindi non erano esenti dalla tassazione. Di questa cifra 80mila euro sono solo di interessi e sanzioni per il mancato pagamento. Di questo, qualcuno dovrebbe risponderne personalmente. La Serpieri e chi prima di lei dovrebbe pagare di tasca propria, perchè è troppo facile non rispondere dei propri comportamenti irresponsabili e poi far pagare agli altri, che alla fine sono sempre i cittadini».