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Varallo festeggia i 100 anni del maresciallo Antonio Ledda

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A Varallo la festa per i cento anni del maresciallo Antonio Ledda. Per lui una targa ricordo d’argento.

Varallo festeggia i 100 anni del maresciallo Ledda

Una festa in municipio e la visita del prevosto per i cent’anni del maresciallo dei carabinieri Antonio Ledda. Nato in Sardegna il 9 luglio 1922, ricoprì la carica di comandante della compagnia varallese negli anni Settanta e per il traguardo del secolo è stato festeggiato dell’Associazione nazionale carabinieri, dal Comune e dai suoi familiari, con tanto di targhe e torta, nel parco di Villa Durio.

Originario di Siligo, in provincia di Sassari, il carabiniere classe 1922 combatté nella Seconda guerra mondiale nelle campagne in Italia del 1943, 1944 e 1945, quando era sottoufficiale. Nel 1972 arrivò come maresciallo maggiore aiutante a Varallo, dove fino al pensionamento nel 1978 fu comandante della tenenza, poi diventata compagnia, della città.

Con lui, in quegli anni, prestava servizio il carabiniere Gesuino Masia, che oggi ripercorre la storia di Antonio Ledda e ne ricorda i tempi a capo della stazione di Varallo: «Era un comandante molto preciso – racconta Masia, anch’egli socio dell’Associazione nazionale carabinieri in congedo -. Ispezionava sempre con molta attenzione le nostre camerate, al piano superiore della caserma, e ogni volta voleva trovarle pulite e ordinate, sistemate in maniera impeccabile e con tutti i nostri effetti personali ritirati con cura negli appositi armadietti. Era un comandante “perfettino”, ma era anche molto amato da tutti, compresi coloro che lavoravano con lui».

Oggi il maresciallo Antonio Ledda, arrivato a spegnere (in divisa e circondato dalla sua famiglia) la sua candelina numero cento, è ancora lucido e in gamba. Tanto da riuscire a leggere senza l’ausilio degli occhiali la targa d’argento assegnatagli in municipio per il suo centesimo compleanno. «Durante la festa in comune, Ledda ha chiacchierato e scherzato con i presenti, concludendo anche con una battuta di spirito che ha lasciato tutti a bocca aperta, anche i suoi figli – racconta ancora Masia -. A un certo punto ci ha detto: “Ora è meglio andare a casa, perché mia moglie (che ha 92 anni, ndr), è stanca”, come per sottolineare di non essere lui a sentire il bisogno di riposare».

Per celebrare le cento primavere del maresciallo Ledda, il sindaco Pietro Bondetti gli ha regalato un quadro raffigurante il teatro Civico di Varallo. Alla festa nel parco di Villa Durio, i carabinieri della stazione cittadina hanno portato per lui un crest con gli stemmi araldici dell’arma (tra cui uno del 1936), mentre la sezione “Vescia” dell’Associazione dei carabinieri in congedo ha omaggiato il suo socio di una targa con il nome e il suo anno di nascita, il 1922 appunto. Al momento di festa, con tanto di torta decorata con lo stemma dell’Associazione nazionale Carabinieri di Varallo, hanno partecipato anche i figli e i nipoti di Ledda.

In occasione del giorno del suo centesimo compleanno, inoltre, il maresciallo in congedo ha ricevuto la visita del parroco di Varallo, don Roberto Collarini.

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