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GALLERY: a Varallo Franco Manio ha creato il “museo dell’ingegno umano”

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Una raccolta incredibile di strumenti e oggetti che hanno segnato il progresso dell’uomo

Ha raccolto oggetti e strumenti di ogni tipo, fino a creare quello che è stato definito un “museo dell’ingegno umano”. Si tratta del varallese Franco Manio, visitato qualche settimana fa del movimento culturale “Terza età” di Varallo. Gli oggetti raccolti da Manio sono un “museo dell’ingegno umano”, perché ogni oggetto, anche il più insignificante, ha una funzione e un suo senso profondo d’appartenenza a una civiltà.

Per Manio le pietre hanno un’anima e parlano il linguaggio eterno dell’uomo che ha impresso il suo segno scalpellando per dare forma e funzionalità alla materia. “Le pietre non sono tutte uguali”: Franco Manio raccogliendole ed accostandole ricrea un arcobaleno cangiante in “scala minore”, che richiede una maggiore attenzione per essere colto, ma desta sempre una grande meraviglia. Recuperando i materiali di storiche imprese che hanno cessato l’attività, Manio si è trasformato in idraulico, fabbro, falegname, per capire l’utilizzo degli attrezzi e ridare loro una seconda vita. Per esempio, il forno della Bina, la storica pasticcera varallese, salvato dalla demolizione da Manio e reso nuovamente funzionante.

Ma tutta la sua collezione è una meraviglia, sia come insieme, sia nei singoli pezzi. Nel museo all’aperto ci sono le vecchie pietre di un ponte sospeso, bucate, perché attraverso i fori passavano i tiranti. Mentre la storia paziente dell’uomo che antropizza l’ambiente è raccontata nelle formelle poste come architrave di un possente camino in pietra, scolpite dall’artista Dino Damiani.