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Varallo, il Country chiude. Ma arriveranno nuovi ambulatori specialistici

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Oggi l’incontro tra il sindaco e l’assessore regionale. Che promette: «Non abbandoniamo la Valsesia»

«Sul trasferimento entro fine anno dei dieci posti letto di continuità assistenziale da Varallo a Borgosesia, la programmazione sanitaria regionale non fa passi indietro». Antonio Saitta, assessore regionale alla sanità, oggi ha incontrato il sindaco di Varallo Eraldo Botta. In discussione il futuro del Country Hospital. Ma non ci sarà nessun futuro: la Regione Piemonte “ritiene conclusa la sperimentazione del Country Hospital attiva dal 2000, ma punta su una nuova forma di assistenza per rispondere meglio ai bisogni di salute della popolazione”. 

«Chiudere il Country come tale – dice Saitta – non significa affatto abbandonare la popolazione montana della Valsesia, anzi: l’Asl di Vercelli ha un progetto di rafforzamento dell’assistenza territoriale e domiciliare sul quale la Regione Piemonte è pronta non solo a scommettere, ma ad investire risorse aggiuntive»

Primo obiettivo sarebbe il poliambutorio di Varallo, dove l’Asl di Vercelli «aumenterà le prestazioni di cardiologia, odontoiatria, oculistica, otorinolaringoiatria, radiologia, riabilitazione ed inserirà anche nefrologia, oltre a rinforzare le prestazioni del consultorio per mamme e bambini. Aprirà a Varallo anche lo sportello unico sociosanitario integrato, rivolto in modo particolare ai pazienti fragili che troveranno lì in un’unica sede ascolto e attenzione».

Saitta precisa che «non è un problema economico, nessuno può strumentalizzare dicendo che la Regione Piemonte vuole tagliare costi per la salute in Valsesia, perché non è così: il costo della struttura di Varallo oggi è assorbito quasi interamente dal personale che non sarà minimamente interessato né da tagli né da riduzioni, anzi. Lavoro esattamente per l’obiettivo contrario».

All’ospedale di Borgosesia i posti letto di continuità assistenziale raddoppieranno e diventeranno 20; lì troveranno collocazione i 6 infermieri e i 6 oss che attualmente lavorano alla continuità assistenziale di Varallo Sesia, ma la Regione Piemonte è pronta ad autorizzare l’Asl di Vercelli ad assumere nuovo personale infermieristico (due o tre unità) per il progetto di assistenza domiciliare che vogliamo far partire a Varallo ancora prima che avvenga il trasferimento dei posti letto di continuità assistenziale.

«E’ evidente – conclude l’assessore regionale – che la collaborazione dei medici di famiglia a Varallo e nella Valsesia è per me necessaria, per me non dire indispensabile: oggi i medici di famiglia facevano ricoverare i loro pazienti a Varallo, da fine anno li manderanno invece a Borgosesia dove i posti letto di continuità assistenziale saranno venti; ma con loro vogliamo costruire un progetto di assistenza domiciliare integrata con gli infermieri di comunità. Mi aspetto da loro collaborazione e suggerimenti».

Così come con i farmacisti: il recente accordo della Regione Piemonte con Federfarma «potrà trovare a Varallo e in Valsesia, dove ci sono in totale 26 farmacie, una applicazione puntuale a vantaggio della popolazione ed ho già dato mandato al direttore dell’Asl Chiara Serpieri di individuare quali servizi i farmacisti potranno mettere a disposizione nella zona».