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Varallo, la ”guerra dei rifiuti” era scoppiata per sbaglio

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Agli ambulanti erano state prospettate tariffe molto più alte di quelle applicate effettivamente

Il braccio di ferro era durato mesi, e anche con toni forti. Ma in realtà la “guerra dei rifiuti” scoppiata a Varallo tra il Comune e gli ambulanti era frutto di uno sbaglio: «I dati in nostro possesso e quelli che ci elencava l’assessore Molino erano in netto disaccordo – riferiscono gli ambulanti -: un’attenta analisi ci ha permesso di individuare un insospettato errore del sistema informatico, che ha creato dati inesatti, raddoppiando i coefficienti tariffari, duplicando i quantitativi di rifiuti prodotti, solo per il commercio ambulante, facendo schizzare verso l’alto l’importo delle imposte che avremmo pagato». 

Insomma, il Comune diceva che le tariffe per la raccolta rifiuti erano nella norma, ma quelle che lo stesso Comune aveva inviato ai venditori del mercato erano sbagliate, molto più alte di quelle effettive: e ovviamente agli ambulanti si sono rizzati i capelli, e da qui era nata la protesta. Un dialogo che sembrava tra sordi, anche perché partiva da presupposti completamente diversi. Adesso si è capito l’inghippo e le cose si stanno sistemando.

Il Comune provvederà a ricalcolare le tariffe. «Ad un primo calcolo fatto in maniera provvisoria – proseguono gli ambulanti -, si ipotizza una tassa ridotta a più del 50%; addirittura andremo a pagare meno di quanto si è pagato nell’anno 2015, questo grazie a un’attenta raccolta differenziata che il Comune svolge, conferendo i rifiuti riciclabili ai vari consorzi preposti, i quali ritornano al Comune fondi che permettono di abbassare le tariffe a tutti i cittadini». 

Le tariffe che saranno rideterminate, così come concordato con gli stessi ambulanti, saranno sufficienti a coprire tutti i costi che il Comune paga per la raccolta, lo spazzamento e il conferimento in discarica o ai consorzi di riciclaggio dei rifiuti mercatali. «Questo è in fondo lo spirito della legge a livello nazionale – confermano i commercianti del mercato -, che permette di non andare quindi a gravare sulle imposte dei privati cittadini». E pace è fatta.

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