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Varallo ricorda i cinquant’anni del cinema Sottoriva

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Varallo festeggia i cinquant’anni del cinema Sottoriva con una serata nostalgica all’insegna dei tanti ricordi.

Cinquant’anni di cinema al Sottoriva

Sabato 4 dicembre la comunità di Varallo ha festeggiato il cinquantesimo anno del cinema-oratorio Sottoriva. In una sala rinnovata, ma non snaturata, sono state ricordate le persone che hanno contribuito ad avviarne l’attività.

Un punto di riferimento culturale

Dopo il saluto del prevosto, don Roberto Collarini, che ha parlato del cinema e della Sala della Comunità in cui sono stati vissuti tanti momenti belli e significativi, il sindaco di Varallo.

Eraldo Botta, ha voluto sottolineare come questa gloriosa sala sia ormai una delle poche attive in Provincia di Vercelli e quindi le ha augurato un lungo futuro.

Sul palco è poi salito idealmente don Ercole Scolari che volle il cinema e riunì intorno a sé un gruppo di giovani in grado di far vivere la sala attraverso la normale programmazione, ma anche organizzando un Cineforum.

Grazie a tutti i volontari

Sul palco hanno sfilato, uno a uno, tutti coloro che in questi anni hanno fatto girare il cinema, “sbigliettato”, trasportato pellicole, tenuto la contabilità, riordinato la sala.

Una “pizza” srotolata insieme per cinquant’anni, rievocata nel breve cerchio di luce creato dall’occhio di bue, dialogando con Roberto Sacchi e Massimo Orgiazzi, mentre alle spalle scorrevano i trailer di tutti i film proiettati.

La prima pellicola proiettata

Poi il buio. E con un salto alla memoria del 6 novembre 1971, partono i titoli di testa de “Il giardino dei Finzi Contini”, regia di Vittorio De Sica.

Fu infatti il primo film proiettato in sala, riproposto sabato 4 dicembre con proiezione analogica in 35 mm; realizzata utilizzando la pellicola proveniente dal Museo nazionale del Cinema di Bologna; montata sulla gloriosa macchina Prevost P55, coeva del cinema, sempre mantenuta in efficienza dal giugno 2013, in cui si passò al cinema digitale.

Il confronto con l’attualità

Rivedere oggi quel film ha significato ripercorrere a ritroso gli anni della nostra storia recente; tornando al primo uomo che camminò sulla Luna, alla legge sul divorzio (approvata da poco), al golpe Borghese.

Sono riaffiorati tanti nodi irrisolti, ma il pubblico ha constatato che la “macchina ha tenuto”. Siamo ancora qui, il testimone è stato trasmesso. E il cinema Sottoriva resta una delle realtà culturali e sociali di cui Varallo può essere fiera.

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1 Commento

1 Commento

  1. jean claude

    17 Dicembre 2021 at 18:01

    bei tempi
    anche io ho fatto 3 mesi estivi in sala proiettori al tempo di “taverna paradiso “

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